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Sarah. Milano, giugno 2019. Dalla serie They call us second generation. (Karim El Maktafi)
Soliman, Ziad e Malik. Periferia sud di Milano, ottobre 2019. Dalla serie They call us second generation. (Karim El Maktafi)
Sela. Milan, febbraio 2020. Dalla serie They call us second generation. (Karim El Maktafi)
Kolobok #2, 2021. (Oleksandra Horobets)
Kolobok #4, 2021. (Oleksandra Horobets)
Kolobok #7, 2021. (Oleksandra Horobets)
Fratelli. Quintano, Bergamo, luglio 2021. Dalla serie Diario di bordo. (Danielle Souza Da Silva)
Nonna Angelina. Quintano, Bergamo, luglio 2021. Dalla serie Diario di bordo. (Danielle Souza Da Silva)
Quintano, Bergamo, luglio 2021. Dalla serie Diario di bordo. (Danielle Souza Da Silva)

Sguardi plurali

Fino al 9 gennaio, la Project room di Camera - Centro italiano per la fotografia di Torino ospita 45 scatti della mostra Sguardi plurali, nata dall’omonimo concorso rivolto a giovani fotografi sui temi delle migrazioni e delle seconde generazioni.

La mostra presenta i lavori dei tre vincitori, Oleksandra Horobets (1997), Karim El Maktafi (1992) e Danielle Souza da Silva (1997), nati in Italia da genitori immigrati o che sono emigrati da piccoli insieme alle loro famiglie. Tutti e tre sono partiti dal loro vissuto personale per raccontare una dimensione collettiva in cui si ritrovano richiedenti asilo e rifugiati, cittadini italiani o che aspettano di diventarlo. Sono lavori che riescono a trovare un equilibrio tra denuncia sociale e una ricerca più personale, sulla loro identità.

Oleksandra Horobets, vincitrice del primo premio, in Kolobok affronta il dolore del rapporto a distanza con la madre usando il filtro di una fiaba popolare ucraina. In They call us second generation, Karim El Maktafi, fotografo di origine marocchina nato a Desenzano del Garda, ha seguito ragazze e ragazzi che non sono ancora riconosciuti completamente come italiani e di conseguenza, non sanno se appartenere al luogo in cui sono cresciuti o considerarlo come estraneo. Danielle Souza da Silva costruisce Diario di bordo, dove i testi e le foto compongono una trama di città, persone, ricordi e suggestioni.

L’evento è stato realizzato grazie alla collaborazione tra Camera e Fieri (Forum internazionale ed europeo di ricerche sull’immigrazione e società umanitaria)

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