Il punto sul coronavirus in Italia
Il punto sul coronavirus in Italia
Il 7 aprile, alle ore 18, il capo della protezione civile Angelo Borrelli ha fatto il punto sulla diffusione del nuovo coronavirus (Sars-CoV-2) in Italia.
- Il 7 aprile ci sono stati 3.039 nuovi contagi. Ieri erano stati 3.599. Le persone contagiate dall’inizio dell’epidemia sono 135.586, compresi i morti e i guariti.
- Attualmente risultano positive 94.067 persone, 880 in più rispetto al 6 aprile.
- Il 7 aprile ci sono stati 604 decessi, 32 in meno rispetto a ieri. In totale sono morte 17.127 persone.
- Il numero dei guariti sale a 24.392 persone, 1.555 in più rispetto al 6 aprile.
- A oggi 61.557 persone sono in isolamento domiciliare e 3.792 sono nei reparti di terapia intensiva, 106 in meno di ieri.
- La situazione peggiore resta in Lombardia, dove 1.305 persone si trovano ricoverate nei reparti di terapia intensiva (38 in meno di ieri). I casi di contagio dall’inizio dell’epidemia sono 52.325.
- La Toscana è la quinta regione più colpita, con 6.173 contagi totali. I guariti sono 377, le vittime 369. Le persone ricoverate in terapia intensiva sono 263.
- Nelle ultime ventiquattr’ore in Italia sono stati effettuati 33.713 tamponi. Dall’inizio dell’epidemia ne sono stati effettuati 755.445.
I dati diffusi dalla protezione civile, anche se utili, vanno letti con cautela. A volte mancano quelli di una o più regioni, e soprattutto non sono omogenei, cioè i criteri con cui sono raccolti non sono gli stessi in tutte le regioni.
Secondo Unioncamere nel 2020 ci saranno 422mila occupati in meno a causa dell’emergenza coronavirus, metà dei quali nel settore turistico.
La regione Toscana ha emanato un’ordinanza che invita le persone positive al covid-19 in isolamento domiciliare a trasferirsi in alberghi sanitari, dove saranno assistite da medici e infermieri. L’ordinanza riguarda circa quattromila persone.
L’Agenzia italiana del farmaco (Aifa) ha approvato un protocollo per l’uso del ruxolitinib, finora usato per curare la mielofibrosi e la policitemia, sulle persone affette da covid-19. Il farmaco potrebbe ridurre gli effetti delle reazioni infiammatorie.
I medici morti dall’inizio dell’epidemia sono 94, mentre gli infermieri che hanno perso la vita sono 26.