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Puntini

Durante una manifestazione studentesca a Napoli, 19 aprile 2024.

È appena uscito il nuovo rapporto di Amnesty international sui diritti umani nel mondo. Dall’Afghanistan allo Zimbabwe, documenta le violazioni avvenute nel 2023 in 155 paesi. In mezzo c’è anche l’Italia.

“Sono pervenute nuove segnalazioni di tortura e maltrattamenti da parte di agenti carcerari e di polizia”: cinque agenti di Verona agli arresti domiciliari per un’indagine su atti di tortura aggravati dall’odio razziale; venti agenti indagati per presunta tortura nel carcere di Biella.

“Gli attivisti per la giustizia climatica sono incorsi in restrizioni al diritto di riunione pacifica”: un disegno di legge del governo ha proposto sanzioni più severe per chi partecipa ai blocchi stradali; più volte la polizia ha fatto un uso eccessivo della forza contro chi partecipa a manifestazioni.

“La violenza di genere è rimasta a livelli inaccettabilmente alti”: nel corso del 2023, scrive Amnesty, ci sono stati 97 femminicidi in episodi di violenza domestica; la commissaria per i diritti umani del Consiglio d’Europa ha criticato la carenza di case rifugio per le donne vittime di violenza di genere e la scarsità di fondi per chi fornisce loro servizi.

Il diritto d’asilo “è stato notevolmente limitato, anche attraverso misure illegali”: Giorgia Meloni ed Edi Rama, il premier albanese, hanno concordato la creazione in Albania di due strutture di detenzione per richiedenti asilo e migranti sotto la giurisdizione italiana.

“Trasferimenti irresponsabili di armi”: il governo ha sospeso nuove licenze per l’esportazione di armi, tuttavia le esportazioni verso Israele basate su licenze passate sono continuate “nonostante le prove crescenti di attacchi illegali” israeliani contro i civili nella Striscia di Gaza.

“L’accesso all’aborto è rimasto difficile in alcune parti del paese”, soprattutto a causa dell’alto numero di medici e operatori sanitari obiettori.

Questi sono i fatti del 2023 segnalati da Amnesty. Presi uno per uno alcuni sembrano solo puntini, ma unendoli si comincia a vedere un disegno. ◆

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