Cosa succede nello Yemen
- Nel 2012, dopo un anno di manifestazioni sulla scia della primavera araba, si dimette il presidente Ali Abdullah Saleh, che era al potere da 33 anni. Il suo posto è preso da Abd Rabbo Mansur Hadi, l’ex vice di Saleh.
- Nel marzo del 2013 cominciano i lavori della conferenza per il dialogo nazionale, incaricata di redigere la nuova costituzione.
- Nell’estate del 2013 s’intensifica la campagna di attacchi con i droni (sostenuta dagli Stati Uniti) contro le roccaforti di Al Qaeda nella penisola araba nel sud del paese.
- Nel febbraio del 2014 viene approvata una riforma per rendere lo Yemen uno stato federale.
- Nell’agosto del 2014 cominciano le proteste contro il governo e, in particolare, contro una manovra che avrebbe fatto aumentare i prezzi del carburante. Alle proteste si uniscono i ribelli sciiti houthi, la cui roccaforte è a Saada, nel nord del paese, che a settembre lanciano un’offensiva sulla capitale, Sanaa, e la conquistano. Gli houthi avanzano anche su altre città del paese.
- A novembre viene formato un nuovo governo di cui fanno parte anche i ribelli houthi. Nel frattempo le forze di sicurezze yemenite continuano la lotta contro Al Qaeda.
- Si stima che nel 2014 gli scontri armati nello Yemen abbiano causato 7.700 morti, in gran parte ribelli houthi. È il triplo delle vittime rispetto al 2011, l’anno delle rivolte contro Saleh.
Secondo il giornalista yemenita Nasser Arrabyee, sentito dalla Bbc, sono almeno 40 le vittime dell’autobomba esplosa tra le persone in fila per arruolarsi nella polizia a Sanaa. Nessun gruppo ha rivendicato l’attentato, ma negli ultimi mesi i jihadisti di Al Qaeda nella penisola araba hanno commesso azioni simili.