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Il comico francese Dieudonné condannato per apologia del terrorismo

Un tribunale di Parigi ha ritenuto il comico colpevole di aver scritto scritto su Facebook: “Mi sento Charlie Coulibaly” all’indomani della strage nella redazione del giornale satirico

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La risposta del comico Dieudonné dopo gli arresti domiciliari

Il comico francese Dieudonné M’bala M’bala è stato messo agli arresti domiciliari per aver postato sul suo profilo Facebook, dopo aver partecipato alla manifestazione dell’11 gennaio contro il terrorismo, questo messaggio:

Dopo questa marcia storica, leggendaria, un momento magico come il big bang che ha creato l’universo, torno a casa. Sappiate che questa sera, per quanto mi riguarda, mi sento Charlie Coulibaly

Dieudonné è stato accusato di apologia del terrorismo, anche se poco dopo aveva scritto al ministro dell’interno Bernard Cazeneuve:

Ieri, eravamo tutti Charlie. Stavamo camminando tutti in piedi per le nostre libertà. In modo da potere continuare a ridere di tutto. Tutti i rappresentanti dello stato, lei compreso, stavano camminando insieme nella stessa direzione. Però quando sono tornato a casa, mi sono sentito molto solo.

Da un anno lo stato mi ha preso come bersaglio e cerca di eliminarmi in ogni modo. Linciaggio mediatico, interdizione dei miei spettacoli, verifiche fiscali, ufficiali giudiziari, perquisizioni, accuse… Più di ottanta procedimenti giudiziari. E lo stato continua a rovinarmi la vita. Da un anno, mi state trattando come se fossi il nemico pubblico numero uno, mentre io provo solo a fare ridere la gente, e farle ridere della morte, dato che la morte ride di noi, come lo sa Charlie, purtroppo.

Mi state considerando come se fossi Amedy Coulibaly, invece io non sono per niente diverso da Charlie.

Signor ministro, siccome sembra che adesso lei mi stia ascoltando, le ricordo che:

io propongo la pace.

E ha lanciato la sua campagna sui social network:

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