×

Fornisci il consenso ai cookie

Internazionale usa i cookie per mostrare alcuni contenuti esterni e proporti pubblicità in linea con le tue preferenze. Se vuoi saperne di più o negare il consenso, consulta questa pagina.

Due milioni di persone in  piazza contro il governo in Brasile

I brasiliani sono scesi in piazza per protestare contro la presidente Dilma Rousseff, accusata di aver coperto un sistema di corruzione e tangenti che ha coinvolto tutti i partiti brasiliani, in particolare il Partito dei lavoratori. Secondo i manifestanti Rousseff era a conoscenza del giro di tangenti in cui è coinvolta la compagnia petrolifera nazionale Petrobras

Altri 4 aggiornamenti

I manifestanti in Brasile chiedono le dimissioni di Dilma Rousseff

Più due milioni di persone sono scese in piazza ieri in 147 città del Brasile per chiedere le dimissioni della presidente Dilma Rousseff e per protestare contro la corruzione nel paese, dopo lo scandalo che ha riguardato Petrobras, il principale gruppo petrolifero pubblico brasiliano. Il corteo più numeroso è stato quello di São Paulo, ma ci sono state manifestazioni anche nella capitale, Brasilia, a Rio de Janeiro e a Salvador de Bahia.

Vestiti di giallo e di verde, i colori della bandiera brasiliana, i manifestanti hanno chiesto le dimissioni di Rousseff, leader del partito dei lavoratori, rieletta alla fine del 2014 per un secondo mandato di quattro anni.

Secondo i manifestanti, Roussef era a conoscenza del giro di tangenti in cui sono rimasti coinvolti i dirigenti della Petrobras, perché all’epoca faceva parte del consiglio di amministrazione dell’azienda. Un’inchiesta voluta dal ministro della giustizia l’ha prosciolta da tutte le accuse.

Il governo ha definito le proteste “un’espressione di democrazia” e ha promesso nuove riforme contro la corruzione. O Globo, Bbc

pubblicità