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La distruzione del patrimonio culturale iracheno da parte dello Stato islamico

I jihadisti hanno distrutto statue risalenti al settimo secolo aC e centomila libri e manoscritti della biblioteca di Mosul

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Smentite le distruzioni di alcuni siti archeologici attribuite allo Stato islamico

Le distruzioni dei siti archeologici iracheni di Nimrud, Khorsabad e Hatra, annunciate da una fonte governativa di Baghdad e attribuite al gruppo Stato islamico, non sarebbero mai avvenute. Ad affermarlo è una squadra di esperti internazionali del progetto Shirin che, esaminando le immagini satellitari provenienti dai luoghi interessati, non ha riscontrato “distruzioni evidenti”. Sono invece state confermate le distruzioni condotte dai jihadisti nel museo di Mosul e quelle della porta di Nergal sul sito di Ninive, oltre che della tomba di Giona a Ninive e di altri edifici di importanza storica e religiosa.

Il comunicato del progetto Shirin sottolinea che “le più recenti immagini satellitari non rivelano nessuna evidente presenza massiccia né di persone né di macchinari, e non ci sono visibili distruzioni. Rileviamo l’assenza di rivendicazioni da parte del gruppo Stato islamico. E non abbiamo avuto conferma delle distruzioni dalle nostre fonti di fiducia di Mosul o della provincia di Ninive”.

Nimrud è un’antica città assira fondata nel XIII secolo aC che diventò capitale dell’impero verso l’880 aC. Khorsabad, l’antica Dur Šarrukin (fortezza di Sargon), capitale del nuovo impero assiro, fu fondata nel 713 aC da Sargon II. Hatra, invece, fiorì tra il II e il I secolo aC come centro commerciale e religioso dell’impero partico. Da qui provengono le statue distrutte al museo di Mosul. Sirialibano

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