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Accusate di violenze le milizie sciite che hanno liberato Tikrit, in Iraq

La città è stata liberata il 31 marzo, dopo un’offensiva durata quasi un mese. La popolazione ha accusato le milizie sciite di furti e linciaggi

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Le milizie sciite accusate di violenze e saccheggi a Tikrit

Le milizie sciite irachene, che hanno contribuito a liberare Tikrit dal gruppo Stato islamico, sono accusate di violenze e saccheggi. Le milizie hanno partecipato all’operazione militare dell’esercito iracheno che il 31 marzo ha portato alla riconquista di Tikrit, che era sotto il controllo dei jihadisti da giugno. Ma in seguito alla liberazione gli abitanti hanno cominciato a denunciare furti e distruzioni di proprietà private ed edifici del governo da parte dei miliziani. Alcuni testimoni hanno anche denunciato casi di linciaggio di presunti combattenti dello Stato islamico.

Il capo del consiglio provinciale ha detto che uomini identificati come appartenenti alle milizie sciite hanno dato fuoco a centinaia di case. “La città è stata data alle fiamme davanti ai nostri occhi. Non possiamo controllare quello che sta succedendo”, ha detto. Il primo ministro iracheno Haider al Abbadi ha ordinato l’arresto di chiunque sia sorpreso a rubare e a infrangere la legge. Il governo locale ha ordinato ai combattenti delle milizie sciite di lasciare la città e alla polizia locale e federale di proteggere gli abitanti.

I funzionari dell’esercito iracheno hanno confermato che Tikrit è stata completamente liberata dal gruppo Stato islamico e che le prime postazioni jihadiste si trovano a 45 chilometri di distanza dalla città. Le truppe puntano ora alla liberazione di Mosul, che si trova 225 chilometri più a nord lungo il fiume Tigri.

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