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Peggiora la situazione umanitaria nello Yemen

Secondo la Croce rossa internazionale a Sanaa e Aden la popolazione è priva dei beni di prima necessità. Secondo le Nazioni Unite, dall’inizio dei bombardamenti della coalizione centomila persone sono state costrette a lasciare le loro case

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Migliaia di persone prive di beni di prima necessità nello Yemen

Almeno 18 persone sono state uccise durante i combattimenti che si sono svolti nella notte ad Aden, nel sud dello Yemen, tra ribelli sciiti e forze fedeli al presidente Abd Rabbo Mansur Hadi. Le navi della coalizione guidata dall’Arabia Saudita hanno bombardato diverse postazioni ribelli e le truppe vicine al governo hanno ripreso il controllo di alcune zone nel centro della città. Gli aerei sauditi hanno lanciato raid anche nella provincia di Lahj, più a nord, dove si trova la base militare di Al Anad, controllata dai ribelli e circondata dall’esercito di Hadi.

Secondo un bilancio compilato dall’agenzia France-Presse, negli ultimi due giorni gli scontri hanno causato 159 morti, di cui 63 ad Aden. La Croce rossa internazionale ha avvertito che la situazione umanitaria sta peggiorando e che migliaia di persone ad Aden e nella capitale Sanaa hanno bisogno di beni di prima necessità. Secondo Basharaheel Hisham Basharaheel, vicedirettore del giornale Al Ayyam, ad Aden cibo e acqua scarseggiano e non c’è elettricità. Gli ospedali hanno difficoltà sempre maggiori a prendersi cura dei feriti. La Croce rossa ha ricevuto il permesso di consegnare aiuti umanitari dalla coalizione, ma non è ancora riuscita a risolvere i problemi logistici, come trovare un aereo per atterrare a Sanaa.

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