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Le indagini sulla sparatoria nel palazzo di giustizia a Milano

Tre persone sono morte e tre sono rimaste ferite dopo che un uomo ha aperto il fuoco al terzo piano e al secondo piano del palazzo di giustizia. Il presunto assassino è stato arrestato mentre era in fuga a Vimercate, in Brianza

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Claudio Giardiello sarebbe entrato nel palazzo di giustizia con un tesserino falso

Secondo quanto ha riferito il procuratore di Milano Edmondo Bruti Liberati, Claudio Giardiello, l’uomo che avrebbe sparato nel palazzo di giustizia causando la morte di quattro persone, sarebbe entrato mostrando un tesserino falso da un ingresso laterale del palazzo e dalla porta riservata all’accesso di magistrati, avvocati e cronisti, evitando così il metal detector.

Secondo le prime ricostruzioni, Giardiello avrebbe aperto il fuoco in aula durante un’udienza uccidendo Lorenzo Alberto Claris Appiani, suo ex legale e testimone nel processo contro l’Immobiliare Magenta, e ferendo in modo grave Giorgio Erba, suo coimputato, morto in ospedale. L’altro coimputato, Davide Limongelli, è stato ferito. Poi Giardiello è uscito e ha raggiunto il giudice Fernando Ciampi nella sua stanza al secondo piano, uccidendo anche lui. Una quarta persona sarebbe morta per un malore. Il procuratore capo Edmondo Bruti Liberati ha precisato che il giudice Ciampi era testimone nel processo.

Giardiello, fermato dalla polizia a Vimercate, avrebbe avuto un malore e sarebbe stato portato via in ambulanza. Il primo ministro Matteo Renzi ha assicurato che il governo è pronto a riferire in aula su quanto accaduto al palazzo di giustizia di Milano.

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