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La marina militare riprende il controllo del peschereccio sequestrato

Il peschereccio sta tornando verso la Sicilia. A bordo c’erano 3 siciliani e 4 tunisini

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Sequestrato un peschereccio italiano al largo delle coste della Libia

Un peschereccio italiano è stato sequestrato intorno alle 3.30 a quasi 50 chilometri dalla costa libica. Lo ha confermato Giovanni Tumbiolo, presidente del distretto produttivo della pesca, un’associazione che raccoglie aziende della filiera ittica siciliana. Il motopesca Airone, di Mazara del Vallo, in provincia di Trapani, si trovava al largo della costa di Misurata quando è stato dirottato. A brodo c’erano sette i marinai, di cui 3 siciliani e 4 tunisini. A dare l’allarme via radio alla guardia costiera è stato l’equipaggio di un altro peschereccio siciliano che si trovava nella stessa zona.

Il sequestro è stato confermato anche dal sindaco di Mazara del Vallo, Nicola Cristaldi, secondo il quale al momento ci sono “notizie frammentarie e contraddittorie”. Dai tracciati emerge che l’apparecchiatura della nave è stata staccata, quindi è impossibile individuare la posizione attuale dell’imbarcazione. Si presume sia stata dirottata verso Bengasi, Misurata o Sirte. L’unità di crisi del ministero degli esteri sta compiendo delle verifiche. Secondo Francesco Mezzapelle, portavoce dell’associazione della pesca siciliana, “è probabile che si tratti di un atto di pirateria, perché il rimorchiatore che ha abbordato il motopesca, a quanto riferiscono i testimoni, non mostrava insegne del governo libico”.

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