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Migliaia di persone a Johannesburg manifestano contro gli attacchi agli stranieri

Gruppi armati hanno preso di mira i negozi gestiti dagli immigrati africani, accusati di rubare il lavoro ai sudafricani. Migliaia di stranieri hanno abbandonato le loro case, i governi dei paesi confinanti preparano un piano di rimpatrio

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Undici arresti per le violenze contro gli immigrati a Johannesburg

Undici sospettati sono stati arrestati a Johannesburg durante un raid notturno della polizia insieme alle forze dell’esercito, schierate dal presidente Jacob Zuma per fermare le violenze xenofobe nel paese. Decine di poliziotti hanno circondato un dormitorio che ospita dei lavoratori sudafricani nel quartiere di Jeppestown, teatro di scontri nei giorni passati. I sospettati hanno dai 24 ai 29 anni. Sono accusati di furto e ricettazione di beni rubati durante i saccheggi contro i negozi gestiti da immigrati.

Sono almeno sei i morti delle violenze delle ultime settimane, solo uno di questi ha un nome: Emmanuel Sithole, un mozambicano di 35 anni, accoltellato a morte il 20 aprile nella township di Alexandra, davanti a un gruppo di giornalisti del Sunday Times che ha pubblicato una testimonianza fotografica dell’accaduto e diffuso la notizia nel paese.

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