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Le vittime del terremoto in Nepal sono più di settemila

Il 25 aprile una serie di scosse di terremoto, la più forte di magnitudo 7,9, hanno colpito il Nepal. I sopravvissuti cercano di far fronte alle difficoltà e alla mancanza di cibo, acqua e beni di prima necessità

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Cosa sappiamo finora del terremoto in Nepal

La ricerca di sopravvissuti tra le macerie di un edificio a Bhaktapur, in Nepal, il 26 aprile 2015.
  • Sono più di 3.700 le vittime causate dal terremoto che ha colpito il Nepal nel fine settimana. Il bilancio, secondo le autorità locali, è destinato a salire e molti centri abitati, soprattutto quelli vicino alle montagne, risultano irraggiungibili. I feriti sono più di 6.500. Altre 61 persone sono morte a causa del sisma in India e 20 in Tibet.
  • Le scosse principali sono state due. La prima, di magnitudo 7,9, è avvenuta il 25 aprile. La seconda, di magnitudo 6,7, è stata registrata il giorno successivo. Nelle ultime 24 ore ci sono state 45 scosse di assestamento, che secondo gli esperti dovrebbero proseguire anche nei prossimi giorni.
  • Cinque italiani risultano dispersi. Si tratta di quattro speleologi del soccorso alpino, che si trovavano nel villaggio di Langtang, e di un cittadino veronese.
  • Le valanghe causate dal terremoto sull’Everest hanno causato 18 morti. Tra le vittime ci sono anche cinque stranieri: tre statunitensi e un giapponese. Ancora imprecisato il numero dei dispersi sulla montagna. Alcuni elicotteri sono partiti per soccorrere 150 alpinisti che risultano ancora intrappolati.
  • L’Unicef ha dichiarato che quasi un milione di bambini sono stati colpiti dal terremoto e che hanno urgente bisogno di acqua, provviste e assistenza medica.
  • Migliaia di nepalesi stanno cercando di fuggire dalla capitale Kathmandu, dove scarseggiano acqua e cibo. Le strade che portano fuori dalla città sono intasate.
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