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Nuove manifestazioni in Burundi, un morto e tre feriti 

Le proteste sono riprese nonostante il tentativo di dialogo tra governo e opposizione iniziato ieri con la mediazione dei ministri degli esteri della regione

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In Burundi gli studenti chiedono protezione all’ambasciata degli Stati Uniti

Almeno cinquecento studenti burundesi, cacciati dalle residenze universitarie dopo la chiusura dei campus da parte delle autorità, hanno manifestato davanti all’ambasciata statunitense, nel quartiere di Kigobe, per chiedere “protezione”.

“Resteremo qui finché non sarà ripristinata la sicurezza nel nostro paese”, ha dichiarato Ernest Niyungeko, uno dei rappresentanti degli studenti. “Almeno non saremo colpiti da lacrimogeni”, ha aggiunto. Secondo gli universitari la decisione del governo di chiudere le scuole ha l’obiettivo di costringerli a tornare nelle proprie città di origine, per evitare che partecipino a nuove manifestazioni contro la candidatura a un terzo mandato del presidente Pierre Nkurunziza.

Già più di 22mila persone hanno lasciato le loro case per rifugiarsi nel vicino Ruanda. Ad alimentare i timori della popolazione sono le intimidazioni della milizia Imbonerakure, l’ala giovanile del partito al potere. Secondo alcune testimonianze, gli affiliati al gruppo stanno segnando le abitazioni degli oppositori del presidente. Afp

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