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Nuove manifestazioni in Burundi, un morto e tre feriti 

Le proteste sono riprese nonostante il tentativo di dialogo tra governo e opposizione iniziato ieri con la mediazione dei ministri degli esteri della regione

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Le proteste non si fermano in Burundi

Più di ventiduemila persone hanno lasciato le loro case in Burundi per rifugiarsi nel vicino Ruanda. Sono in fuga dalle continue violenze tra le forze dell’ordine e i manifestanti che protestano contro la candidatura a un terzo mandato del presidente Pierre Nkurunziza. Ad alimentare i timori della popolazione sono le intimidazioni della milizia Imbonerakure, l’ala giovanile del partito al potere. Secondo alcune testimonianze, gli affiliati al gruppo stanno segnando le abitazioni degli oppositori del presidente. In molti temono che le nuove tensioni riaccendano i conflitti etnici che hanno causato una guerra civile lunga dodici anni.

Manifestanti protestano a Bujumbura, la capitale del Burundi.
Il cordone della polizia durante le proteste a Bujumbura.
Studenti dell’università Kiriki portano via gli oggetti personali dopo che il governo ha ordinato la chiusura di tutti i campus.
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