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In Nigeria i distributori di carburante sospendono lo sciopero

Lo sciopero dei distributori in Nigeria dura da più di un mese, con il rischio di bloccare l’economia di tutto il paese. Il governo avrebbe raggiunto un accordo per fermare la protesta

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La Nigeria è al collasso per la scarsità di carburante

Una raffineria illegale di petrolio vicino a Port Harcourt, in Nigeria, il 22 marzo 2013.

La Nigeria è uno dei principali produttori di petrolio in Africa, ma la sua economia rischia di fermarsi per mancanza di carburante. Da un mese i distributori sono in sciopero per protestare contro il prezzo fisso del carburante imposto dal governo, in un paese che dipende in larga parte dai prodotti petroliferi raffinati all’estero. In Nigeria vengono prodotti ogni giorno 2,5 milioni di barili di greggio, secondo i dati diffusi dalla Nigerian national petroleum corporation. Ma il paese deve importare dall’estero i prodotti petroliferi raffinati a causa della mancanza strutturale di raffinerie locali.

Per calmierare i prezzi alla vendita il governo ha stabilito un prezzo fisso di 0,44 dollari al litro. Tuttavia i rivenditori di carburante e i gestori delle pompe di benzina devono acquistare dall’estero i prodotti petroliferi a prezzo di mercato, per questo accusano il governo di aver contratto un debito con loro di circa un miliardo di dollari, l’equivalente delle perdite riportate a causa della differenza tra il prezzo fisso imposto dallo stato e il costo delle importazioni.

Per questo da un mese i rivenditori locali di carburante hanno deciso di proclamare uno sciopero e di interrompere le forniture, paralizzando l’economia del paese, una delle più vivaci e importanti del continente africano.

La mancanza di carburante, oltre ad aver paralizzato i trasporti privati, ha messo in difficoltà diverse aziende tra cui stazioni radio, compagnie di telecomunicazioni e altri servizi pubblici. Molte imprese, ma anche le abitazioni private, infatti dipendono da generatori a diesel, dal momento che nel paese la rete elettrica non è efficiente. Anche una delle banche più importanti del paese, la Guarantee trust bank, è stata costretta a chiudere le sue filiali. Disagi e caos anche per le compagnie aeree che hanno cancellato numerosi voli.

La crisi del carburante mette in difficoltà il paese in un momento cruciale per la Nigeria, infatti il prossimo 29 maggio si insedierà il governo del nuovo presidente Muhammadu Buhari, in una cerimonia a cui parteciperanno oltre 50 leader mondiali.

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