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Il senato degli Stati Uniti ha approvato il Freedom act

Il presidente Barack Obama ha già firmato la legge che limita le possibilità del governo di raccogliere i dati sulle conversazioni telefoniche. La riforma è arrivata dopo scandalo che ha portato alla luce il sistema di intercettazioni compiute dall’Nsa nei confronti di milioni di cittadini statunitensi e stranieri

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Cosa resta dell’Nsa e lo scontro politico su sicurezza e privacy negli Stati Uniti

A partire dalla mezzanotte del 1 giugno, l’agenzia di sicurezza nazionale statunitense (Nsa) non potrà più raccogliere informazioni grezze dai tabulati telefonici dei cittadini. Il senato non è riuscito infatti a trovare un accordo per il rinnovo della sezione 215 del Patriot act, la legge voluta nel 2001 da George W. Bush per difendere la sicurezza nazionale contro le minacce terroristiche.

Cosa non potranno più fare Nsa e Fbi. Finché non si troverà un compromesso, i servizi di sicurezza perderanno temporaneamente il diritto di raccogliere i tabulati telefonici dei cittadini statunitensi, di spiare i cosiddetti lupi solitari sospettati di essere terroristi e di effettuare intercettazioni telefoniche degli indagati. L’Nsa, nello specifico, non potrà più archiviare numeri, durata e metadati delle telefonate dei cittadini statunitensi, mentre l’Fbi non potrà invocare il Patriot act per avviare indagini e ordini di intercettazione od ottenere documenti aziendali riservati.

Il vuoto legislativo e le pressioni di Obama. Il presidente Barack Obama e il capo dell’intelligence degli Stati Uniti, James Clapper, hanno messo in guardia sul pericolo di lasciare un vuoto legislativo, che potrebbe rendere vulnerabile il paese in un momento di forti minacce terroristiche. La Casa Bianca ha invitato i senatori a colmare questo “vuoto irresponsabile” il prima possibile, approvando con urgenza il Freedom act, una legge di compromesso tra chi vuole porre un freno ai poteri dell’Nsa e chi invece, cavalcando l’onda della sicurezza nazionale e della lotta al terrorismo, vuole mantenerli.

Il contenuto del Freedom act e il suo iter legislativo. Lo scorso 13 maggio la camera aveva già approvato con 338 voti favorevoli e 88 contrari il disegno di legge. Nella notte tra il 31 maggio e l’1 giugno il senato - una volta chiaro che il Patriot act non sarebbe stato rinnovato - ha deciso, con 77 voti favorevoli e 17 contrari, di andare avanti con il dibattito sul Freedom Act, come richiesto dalla Casa Bianca. Entro il 2 o 3 giugno il disegno di legge andrà in votazione. Il Freedom act prevede che i tabulati telefonici vengano archiviati dalle aziende di telecomunicazione e che sia necessaria un’autorizzazione della magistratura per consultarli. Secondo il Guardian potrebbe essere la prima riduzione dei poteri di sorveglianza dell’Nsa dal 1978.

L’ostruzionismo di Rand Paul. Il mancato raggiungimento di un accordo nella seduta del senato del 31 maggio è stato il risultato dell’ostruzionismo del senatore del Kentucky, Rand Paul. Il candidato repubblicano alle primarie per la Casa Bianca, che guida un’ala libertaria del suo partito, ha messo in atto una strategia ostruzionistica per ritardare la votazione, che sarebbe dovuta avvenire improrogabilmente entro il 1 giugno. Questa strategia ha spaccato il Grand old party con molti senatori, tra cui John McCain e Mitch McConnell, che hanno fortemente criticato Paul, sostenendo che sia più interessato alla sua campagna per le presidenziali che alla sicurezza nazionale.

Il Patriot act dal 2001 a oggi. Il rinnovo dell’autorizzazione della sezione 215 del Patriot act era diventato una routine dall’esito scontato. Dopo la prima approvazione nel 2001, nel 2005 la camera e il senato avevano sottoscritto una proroga di sei anni e successivamente un’altra nel 2011. Ma le cose sono cambiate con lo scandalo che ha portato alla luce il sistema di intercettazioni compiute dall’Nsa nei confronti di milioni di cittadini statunitensi e di cittadini stranieri. L’inchiesta giornalistica, condotta dal Guardian e da altri mezzi d’informazione, ha riaperto il dibattito su diritto alla privacy, sorveglianza e sicurezza nazionale.

La ricerca di un compromesso. Per cercare di approvare nel minor tempo possibile, come auspica la Casa bianca, il Freedom act, i democratici dovranno cercare un compromesso legislativo con l’ala più conservatrice del partito repubblicano, per la quale la sicurezza nazionale è una priorità assoluta rispetto alla tutela privacy dei privati cittadini.

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