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I leader del G7 raggiungono un accordo sul clima

I capi di stato e di governo riuniti in Baviera hanno trovato un’intesa per mantenere l’aumento della temperatura globale entro il limite di 2 gradi rispetto ai livelli preindustriali e hanno chiesto l’approvazione entro l’anno del trattato di libero scambio tra Stati Uniti e Unione europea (Ttip)

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Cosa prevede l’accordo sul clima raggiunto dai leader del G7

I paesi del G7 riuniti in Germania dal 6 all’8 giugno si sono impegnati a ridurre le emissioni di gas serra per contrastare il cambiamento climatico. In vista della conferenza mondiale sul clima che si terrà a Parigi il prossimo dicembre è stata sottolineata la necessità di un’azione urgente e concreta. Tutti e sette i leader si sono detti soddisfatti dell’accordo raggiunto. Secondo il presidente francese François Hollande, che presiederà il summit di Parigi, gli obiettivi sul clima sono ambiziosi ma realistici. E sono stati accolti positivamente anche da alcune ong e associazioni ambientaliste come Greenpeace che, dopo la dichiarazione di intenti, ora chiedono ai leader del G7 politiche concrete. Ecco cosa prevede il piano:

  • La temperatura globale. Uno degli obiettivi espressi nella dichiarazione del G7 è quello di ridurre le emissioni di carbonio e mantenere l’aumento della temperatura media globale al di sotto dei 2 gradi centigradi.
  • Le emissioni di gas. I leader del G7 si sono impegnati a ridurre dal 40 al 70 per cento le emissioni di gas serra entro il 2050, rispetto a quelle del 2010, sottolineando che per far diminuire drasticamente le emissioni globali di gas è necessario decarbonizzare l’economia globale.
  • Le risorse economiche. Ribadendo quanto sancito dall’accordo di Copenaghen, i leader del G7 si sono impegnati a mobilitare congiuntamente cento miliardi di dollari all’anno entro il 2020 attingendo da fondi sia pubblici che privati.
  • Fondo verde per il clima. È stata ribadita l’intenzione di rendere il Fondo verde per il clima – creato durante i negoziati sul clima di Cancún del 2010 per sostenere l’abbattimento delle emissioni di gas serra nei paesi in via di sviluppo – pienamente operativo entro il 2015 e far sì che diventi un’istituzione chiave della cosiddetta finanza climatica.
  • La finanza climatica. I leader del G7 si sono impegnati a sostenere i paesi più deboli, anche nella gestione dei disastri ambientali, attraverso i programmi di assicurazione contro i rischi e i sistemi di allerta preventiva.
  • Energie rinnovabili. Un altro obiettivo emerso dalla dichiarazione del G7 è quello di accelerare l’accesso alle energie rinnovabili in particolare in Africa e nei paesi in via di sviluppo per ridurre la povertà energetica e mobilitare le risorse finanziarie di investitori privati, istituzioni finanziarie e banche multilaterali di sviluppo entro il 2020 ed eliminare i sussidi ai combustibili fossili.
  • Protezione ambiente marino. Tra le priorità del G7 si sono anche la lotta ai rifiuti negli oceani, per tutelare l’ambiente marino, e l’impegno a monitorare l’impatto ambientale delle attività minerarie svolte sui fondali marini profondi.
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