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A Baku cominciano i Giochi europei tra accuse di corruzione e violazioni della libertà di espressione 

Il governo dell’Azerbaigian ha vietato a diversi giornalisti e attivisti per i diritti umani di entrare nel paese per seguire i Giochi che cominciano il 12 giugno. Alla competizione sportiva partecipano seimila atleti di 50 paesi

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Le organizzazioni umanitarie non sono gradite ai Giochi europei di Baku

Nove miliardi di dollari spesi in accoglienza e infrastrutture; diciotto siti di gara costruiti in due anni per venti discipline sportive; seimila atleti in gara. I Giochi europei che si aprono oggi a Baku, in Azerbaigian, sono una vetrina internazionale irrinunciabile per il presidente Ilham Heydar Oglu Aliyev. Che per non perdere la sua occasione ha deciso di usare il pugno di ferro contro ogni critica.

  • Emma Hughes, un’attivista per i diritti umani britannica, che aveva criticato il ruolo dell’azienda petrolifera Bp in Azerbaigian, è stata respinta all’aeroporto di Baku nonostante fosse accreditata per seguire i Giochi. Precedentemente era stata rifiutata la richiesta di accredito del giornalista Owen Gibson, che aveva realizzato un reportage sulla corruzione nel paese e la repressione dell’opposizione.
  • Ad Amnesty international è stato impedito l’ingresso nel paese alla vigilia dell’inaugurazione. Secondo l’organizzazione umanitaria, nel paese ci sono almeno venti prigionieri di coscienza.
  • In precedenza erano stati arrestati la giornalista investigativa Khadija Ismailova, premiata per le sue inchieste sulla corruzione, e l’avvocato Intigam Aliev, che aveva portato più di trecento casi di violazioni dei diritti umani davanti alla Corte europea di Strasburgo.
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