Azerbaigian

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Che succederà ora nel Nagorno Karabakh

All’esercito dell’Azerbaigian sono bastate 24 ore per ottenere la resa dell’enclave armena. Le conseguenze sono ancora da scrivere. Leggi

Trent’anni di conflitti nel Nagorno Karabakh

Il 19 settembre sono riprese le ostilità nell’enclave armena all’interno del territorio dell’Azerbaigian. Una cronologia per capire come ci si è arrivati. Leggi

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Cosa si rischia con l’attacco dell’Azerbaigian nel Nagorno Karabakh

Dopo l’invasione dell’Ucraina, questo è il secondo caso in cui un paese ricorre alla forza per risolvere dei contrasti con altre nazioni. C’è il rischio che non sia l’ultima volta. Leggi

Il Nagorno Karabakh sull’orlo della fame

Da quasi tre mesi le autorità azere bloccano l’unica via d’accesso all’enclave armena, dove scarseggiano i prodotti essenziali. Secondo alcuni l’obiettivo è la pulizia etnica Leggi

Nuovi scontri tra Azerbaigian e Armenia, mentre la Russia guarda altrove

Rotta la tregua che durava dal 2020, i due paesi si fronteggiano mentre la guerra in Ucraina tiene impegnata Mosca. E il governo autoritario azero ne approfitta per vendere il gas all’Unione europea e usare i droni forniti dalla Turchia. Leggi

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Nel Nagorno Karabakh per alcuni c’è l’esilio per altri il ritorno a casa

Dopo il cessate il fuoco migliaia di armeni hanno lasciato la regione, mentre altrettanti azeri si preparano a tornarci. Una storia che si ripete come in uno specchio. Leggi

Putin è di nuovo padrone del gioco nel Caucaso

Nel conflitto nel Nagorno Karabakh il presidente russo ha lasciato spazio alla Turchia che appoggia l’Azerbaigian, ha invitato gli armeni a riconoscere il cessate il fuoco e ha anche approfittato del fallimento europeo nelle trattative. Leggi

La sconfitta dell’Armenia ribalta gli equilibri nel Caucaso

Dopo un mese di guerra sul destino dell’enclave del Nagorno Karabakh abbiamo un vincitore militare, l’Azerbaigian, e due vincitori politici, la Russia e la Turchia. Leggi

Una notte sotto le bombe in Nagorno Karabakh

Nelle ultime quattro settimane il conflitto tra Armenia e Azerbaigian per il controllo della repubblica autoproclamata ha causato quasi mille morti. Un reportage dalla città di Stepanakert. Leggi

Putin impone una fragile tregua nel Nagorno Karabakh

Al di là del conflitto tra Azerbaigian e Armenia sul destino del Nagorno Karabakh, sono i rapporti di forza tra le potenze regionali la posta in gioco nell’attuale scontro. Leggi

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La guerra tra l’Armenia e l’Azerbaigian diventa più sanguinosa

Attacchi indiscriminati e sproporzionati, vittime tra i civili, scuole e ospedali colpiti. I combattimenti tra armeni e azeri per il controllo del Nagorno Karabakh possono essere fermati solo da un intervento internazionale. Leggi

Russia e Turchia si sfidano nel conflitto del Nagorno Karabakh

Il Caucaso meridionale diventa il terzo “fronte”, insieme a Siria e Libia, di un rapporto complesso e basato soprattutto sulle relazioni personali tra i due autocrati, Recep Tayyip Erdoğan e Vladimir Putin. Leggi

Cosa c’è dietro gli scontri nel Nagorno Karabakh

L’Azerbaigian ha lanciato un’offensiva nella regione occupata dall’Armenia negli anni novanta: la dittatura di Ilham Aliyev ha un grande bisogno politico di una guerra in questo momento. Leggi

Influenza caspica

Chloe Dewe Mathews ha viaggiato nei paesi che si affacciano sul mar Caspio, raccontando come la geografia e le risorse naturali di questo luogo abbiano lasciato un’impronta indelebile nella vita delle persone. Leggi

Cinque soldati morti in Azerbaigian negli scontri con i separatisti armeni.
Cinque soldati morti in Azerbaigian negli scontri con i separatisti armeni. Il ministero della difesa ha confermato che cinque militari sono rimasti uccisi negli scontri avvenuti la mattina del 25 febbraio tra l’esercito e i separatisti nel Nagorno-Karabakh, la regione a maggioranza armena che vuole l’indipendenza dall’Azerbaigian.
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Approvata in Azerbaigian la riforma per dare più poteri al presidente Ilham Aliyev.
Approvata in Azerbaigian la riforma per dare più poteri al presidente Ilham Aliyev. Il 91,2 per cento dei votanti al referendum ha approvato la riforma costituzionale che estende il mandato presidenziale da cinque a sette anni e crea due incarichi di primo vicepresidente e vicepresidente, nominati direttamente dal capo dello stato. L’affluenza alle urne è stata intorno al 70 per cento. L’opposizione e le organizzazioni per i diritti umani avevano contestato le modifiche prima del voto.
Referendum in Azerbaigian per accrescere i poteri del presidente
Referendum in Azerbaigian per accrescere i poteri del presidente. Gli azerbaigiani sono chiamati alle urne il 26 settembre per votare una riforma costituzionale che estende i poteri del capo dello stato Ilham Aliyev, al governo dal 2003. Tra gli emendamenti già approvati dalla corte costituzionale, l’estensione del mandato presidenziale a sette anni e la creazione degli incarichi di primo vicepresidente e vicepresidente, nominati direttamente dal capo dello stato. L’opposizione e le organizzazioni per i diritti umani contestano l’estensione “senza precedenti” dei poteri presidenziali, e allo stesso tempo gli arresti e le intimidazioni che hanno accompagnato la campagna del referendum.
In Azerbaigian liberata una giornalista d’inchiesta che era stata condannata a sette anni e mezzo di prigione.
In Azerbaigian liberata una giornalista d’inchiesta che era stata condannata a sette anni e mezzo di prigione. La giornalista azera Khadija Ismayilova era stata accusata di frode ed evasione fiscale ed era stata condannata da un tribunale di Baku a settembre. Ma dopo una campagna internazionale per la sua liberazione, Ismayilova è stata rilasciata. Nota per le sue inchieste sulla corruzione, Ismayilova aveva accusato il governo azero di aver raccolto delle prove false contro di lei “inventando i reati” che le erano stati contestati.
Non si fermano le violenze nel Nagorno-Karabakh.
Non si fermano le violenze nel Nagorno-Karabakh. Nelle ultime ore, come informano i rispettivi ministeri della difesa, sono stati uccisi un soldato della regione separatista, controllata dai ribelli filoarmeni, e un militare azero. Queste violazioni del cessate il fuoco arrivano poco dopo l’impegno preso a Vienna dai presidenti di Armenia e Azerbaigian di rispettare la tregua e di impegnarsi per risolvere il conflitto con mezzi pacifici.
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