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La destra che ha vinto le elezioni danesi non riesce a formare un governo unita

Il leader del partito liberale Lars Løkke Rasmussen non è riuscito a creare un governo di maggioranza con la destra xenofoba del Partito del popolo danese, che alle elezioni del 18 giugno ha trainato alla vittoria  tutta la coalizione di destra. Rasmussen avvia nuove consultazioni per dare un governo al paese

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La destra ha vinto le elezioni politiche in Danimarca

Kristian Thulesen Dahl, leader del Partito del popolo danese, incontra i giornalisti dopo i risultati elettorali, a Copenaghen.

Il blocco conservatore dell’ex premier Lars Løkke Rasmussen, ha vinto le elezioni politiche in Danimarca con il 51,5 per cento dei voti. Ha la maggioranza necessaria a governare, soprattutto grazie al risultato sorprendente dei populisti anti immigrati del Partito del popolo danese, una formazione di estrema destra che ha conquistato il 21,1 per cento dei consensi diventando il secondo partito in parlamento. I socialdemocratici della premier uscente Helle Thorning-Schmidt restano il primo partito, avendo ottenuto il 26,3 per cento dei voti, ma hanno già ammesso la sconfitta.

Il blocco di destra, formato da Venstre (il partito della destra liberale guidato da Rasmussen), Partito popolare danese Df, Alleanza liberale e conservatori, ha ottenuto 90 seggi, contro gli 85 della sinistra attualmente al governo. Il Df ha conquistato 37 seggi, tre in più di Venstre (19,5 per cento) e ben 15 in più rispetto alle elezioni di quattro anni fa. Helle Thorning-Schmidt ha annunciato che lascerà la presidenza dei socialdemocratici.

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