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Autobomba a Sanaa, all’indomani del fallimento dei negoziati dell’Onu

L’esplosione è avvenuta vicino a una moschea frequentata dai miliziani sciiti houthi, e ha causato due morti. Gli aerei da guerra sauditi hanno ripreso i raid sul porto yemenita di Aden. I colloqui per la pace di Ginevra si sono conclusi senza un accordo

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Sono falliti i negoziati di pace per il conflitto nello Yemen

I colloqui di pace a Ginevra tra i ribelli houthi, che controllano parte dello Yemen, e i rappresentanti del governo in esilio sono falliti. Lo ha dichiarato ad Al Jazeera il ministro degli esteri yemenita Riad Yassin. La sua delegazione è pronta a lasciare il tavolo dei negoziati e a tornare in Arabia Saudita.

“Finora non abbiamo raggiunto nessun risultato e gli houthi non hanno risposto a nessuna delle nostre richieste”, ha detto Yassin. “Non ci sono progressi, non abbiamo ricevuto nessuna proposta”. Secondo il ministro yemenita la delegazione degli houthi non ha nemmeno lasciato l’hotel di Ginevra in cui alloggia.

Le Nazioni Unite avevano già fatto sapere che le due parti non erano riuscite a trovare un accordo neanche sul numero di delegati ammessi ai negoziati: mentre il governo in esilio voleva non più di dieci delegati, gli houthi volevano partecipare in 22. Inoltre la mancata partecipazione dell’Arabia Saudita ai colloqui non faceva sperare in un esito positivo.

Le Nazioni Unite hanno lanciato un appello per raccogliere 1,6 miliardi di dollari per aiutare la popolazione yemenita. L’Onu ha definito il conflitto nello Yemen “una catastrofe”.

Secondo il portavoce delle Nazioni Unite a Ginevra, 21 milioni di yemeniti hanno bisogno di aiuti: si tratta dell’80 per cento della popolazione.

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