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Le manifestazioni contro il governo per l’aumento delle tariffe dell’elettricità in Armenia

Per il sesto giorno consecutivo centinaia di persone si sono riunite nel centro di Erevan per protestare contro la decisione del governo di aumentare le tariffe dell’elettricità. Nei giorni scorsi la polizia ha arrestato più di duecento persone e negli scontri ci sono stati diversi feriti

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Proseguono le proteste contro il governo in Armenia

Non si fermano le proteste a Erevan, in Armenia, dove almeno seimila manifestanti hanno marciato verso il palazzo presidenziale per denunciare l’aumento delle tariffe dell’elettricità. I partecipanti al corteo hanno chiesto anche il rilascio dei manifestanti arrestati ieri, quando la polizia in assetto antisommossa ha disperso una protesta con idranti e manganelli di gomma.

La rete elettrica armena è di proprietà della società russa Inter Rao, secondo la quale l’aumento delle tariffe è necessario a causa della perdita di valore della moneta armena, il dram.

Nelle ultime settimane ci sono state diverse proteste a Erevan, scatenate dal malcontento della popolazione nei confronti della situazione economica armena, che è strettamente dipendente da quella russa, sempre più in crisi e con un tasso di inflazione pari al 5,1 per cento. L’Armenia inoltre ha rapporti tesi con i paesi vicini. Da un lato ha ancora in sospeso con la Turchia la questione del genocidio degli armeni di un secolo fa, e dall’altro prosegue la disputa con l’Azerbaigian sulla contesa regione di Nagorno Karabakh.

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