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La polizia tunisina trattiene otto persone sospettate di legami con l’attentato di Sousse

Altre quattro persone che erano state fermate stamattina sono state rilasciate. Le identità dei sospettati e i loro ruolo non sono stati specificati. Nelle spiagge e negli alberghi del paese sono stati schierati 1.377 agenti delle forze di sicurezza

Altri 5 aggiornamenti

Primi arresti in Tunisia in relazione all’attacco di Sousse

Un agente delle forze speciali tunisine controlla la spiaggia dell’hotel Imperial Marhaba dopo l’attentato di Sousse in Tunisia, il 29 giugno 2015.

Il ministro dell’interno tunisino Najem Gharsalli ha annunciato che un gruppo di persone è stato arrestato in relazione all’attentato di Sousse, nel golfo di Hammamet, in cui sono morti 38 turisti. “Abbiamo cominciato ad arrestare un primo gruppo, un numero importante di persone, della rete che era dietro questo terrorista criminale”, ha dichiarato Gharsalli a proposito dei presunti complici di Seifeddine Rezgui, lo studente universitario tunisino sospettato della strage del 26 giugno.

Il ministro tunisino ha parlato al fianco della ministra dell’interno britannica Theresa May e dei colleghi francese e tedesco, che oggi hanno tutti raggiunto l’hotel Imperial Marhaba di Port el Kantaoui dov’è avvenuta la sparatoria. Gli inquirenti starebbero verificando se l’autore della strage abbia frequentato per circa tre mesi un campo di addestramento jihadista in Libia, dove si sarebbe procurato il kalashnikov usato per la strage.

Nell’attacco sono morti ufficialmente diciotto cittadini britannici ma il bilancio potrebbe aggravarsi fino a “circa 30 vittime” solo per il Regno Unito, ha dichiarato una portavoce del governo di David Cameron. Nel frattempo sedici agenti, tra poliziotti, esperti forensi e funzionari di collegamento di Scotland Yard, hanno raggiunto la Tunisia per collaborare alle indagini.

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