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Rimpasto di governo in Grecia, fuori i ribelli di Syriza 

Il premier greco Alexis Tsipras ha mandato via dal suo esecutivo i ministri e i sottosegretari che erano contrari alle riforme da lui concordate a Bruxelles per garantire nuovi prestiti al paese. Mercoledì, quando il parlamento di Atene ha approvato il pacchetto, Tsipras ha ottenuto la maggioranza grazie ai voti dell’opposizione, nonostante la defezione di circa un quarto dei deputati del suo partito che considerano le misure troppo dure. La spaccatura di Syriza ha reso inevitabile il rimpasto, mentre si profila la possibilità di anticipare le elezioni al prossimo autunno.

Tsipras ha cambiato cinque esponenti dell’esecutivo, che presteranno giuramento domani alle 12. Tra le principali sostituzioni, era prevista quella del ministro dell’energia Panagiotis Lafazanis, che ha guidato la corrente radicale di Syriza contraria all’accordo con i creditori. Al suo posto arriva Panos Skourfetis, finora ministro del lavoro e fedele alleato del premier. Tryfon Alexiadis, esponente di spicco di un sindacato, rileva la poltrona di viceministro delle finanze lasciata libera da Nadia Valavani, che si era dimessa prima del voto parlamentare. Alexiadis lavorerà con il ministro Euclide Tsakalotos, sostituto di Yanis Varoufakis, che ha abbandonato all’indomani del referendum del 5 luglio. Fuori anche i sottosegretari al lavoro e alla difesa. Altra vittima di rilievo è stato il portavoce dell’esecutivo.

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