15 luglio 2015 13:31
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La viceministra delle finanze greca Nadia Valavani si è dimessa. Valavani era una dei due viceministri finanziari dell’esecutivo di Atene e aveva le deleghe per il fisco e le privatizzazioni. Ha annunciato le sue dimissioni in una lettera al premier Alexis Tsipras, in cui definisce l’accordo raggiunto a Bruxelles “una pietra tombale”, motivo di “umiliazione per il governo e per il paese”.

La notizia è arrivata poche ore prima del voto del parlamento sulle misure di austerità chieste dai creditori ad Atene, come condizione necessaria per la concessione del terzo piano di aiuti. Il provvedimento presentato dal governo Tsipras vale 3,17 miliardi di euro, tra nuove tasse e tagli alla spesa ma non comprende la revisione delle baby pensioni, su cui si dovrà esprimere la corte costituzionale.

Il testo sarà esaminato con procedura di urgenza e dovrebbe essere votato dopo la mezzanotte di Atene (dalle 23 ora italiana), ma l’ala più intransigente di Syriza – il partito del premier – si è già espressa contro. “Questo parlamento non può portare a compimento il ricatto dei creditori”, ha dichiarato la presidente del parlamento Zoe Constantopoulou, convinta che sia “compito del parlamento impedire che questo ricatto si concretizzi”. Dello stesso parere anche il ministro dell’energia, Panagiotis Lafazanis. “La scelta tra salvataggio e catastrofe è una scelta fatta di fronte al terrore”, ha dichiarato.

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