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Nuovi scontri in Cisgiordania, due palestinesi uccisi

Manifestanti palestinesi durante gli scontri con le truppe israeliane nell’insediamento israeliano di Bet El, vicino a Ramallah il 5 ottobre 2015. (Mohamad Torokman, Reuters/Contrasto)

Un ragazzo palestinese di 13 anni è stato ucciso negli scontri tra palestinesi e forze di sicurezza israeliane in Cisgiordania. Secondo fonti mediche palestinesi, Abdel Rahman Shadi è morto dopo essere stato colpito al collo da un proiettile a Betlemme.

È il secondo ragazzo ucciso il 5 ottobre negli scontri esplosi in diverse zone della Cisgiordania, in seguito alla decisione degli israeliani di chiudere la città vecchia di Gerusalemme ai palestinesi. A Tulkarem, nel nord della Cisgiordania, nella notte è stato ucciso un altro palestinese di 18 anni.

Nelle ultime tre settimane a Gerusalemme e nella Cisgiordania occupata ci sono state tensioni e violenze. Dopo l’uccisione di quattro israeliani, in due attacchi il 1 e il 3 ottobre, le autorità israeliane hanno deciso di vietare ai palestinesi l’accesso alla città vecchia per due giorni. L’accesso è consentito solo ai cittadini israeliani, ai residenti e ai turisti. Anche l’accesso alla moschea di Al Aqsa è stato ristretto, possono entrare solo palestinesi maggiori di cinquant’anni e donne.

Il 4 ottobre un palestinese di 19 anni ha ferito gravemente un passante a Gerusalemme ovest ed è stato ucciso dalla polizia. Secondo la Croce rossa palestinese, in ventiquattr’ore i militari israeliani hanno ferito 77 palestinesi con colpi di arma da fuoco.

Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha annunciato nuove misure per rafforzare la sicurezza nel paese e ha promesso “guerra al terrorismo palestinese”.

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