×

Fornisci il consenso ai cookie

Internazionale usa i cookie per mostrare alcuni contenuti esterni e proporti pubblicità in linea con le tue preferenze. Se vuoi saperne di più o negare il consenso, consulta questa pagina.

L’Italia bombarderà i jihadisti dello Stato islamico in Iraq?

Soldati iracheni durante un’esercitazione militare a Baghdad, il 23 luglio 2015. (Carolyn Kaster, Reuters/Contrasto)

Secondo il Corriere della Sera i Tornado italiani che partecipano alla coalizione contro il gruppo Stato islamico potrebbero presto svolgere missioni di bombardamento nelle zone dell’Iraq controllate dai jihadisti. I Tornado dell’aeronautica militare sarebbero usati come cacciabombardieri e non più come aerei da ricognizione.

Nessun raid italiano sarebbe invece previsto in Siria. La ministra della difesa Roberta Pinotti ha commentato dicendo che la cosa va valutata con gli alleati e che comunque un’eventuale decisione deve passare dal parlamento.

Serve infatti un passaggio parlamentare per dare il via alla missione offensiva. Una volta ottenuto il via libera, ci vorrà poi del tempo per riconfigurare e dotare degli armamenti adeguati i quattro Tornado attualmente dispiegati nella base del Kuwait in versione interdiction and strike (per la ricognizione e la sorveglianza, quindi senza bombe), nell’ambito dell’operazione Inherent resolve contro il gruppo Stato islamico e altri gruppi jihadistia, a cui l’Italia aderisce.

Nell’ambito della missione internazionale Inherent resolve l’Italia con l’operazione Prima parthica fornisce personale di staff ai comandi multinazionali siti in Kuwait e Iraq (Baghdad ed Erbil) nonché assetti e capacità di training e assisiting rivolti alle forze armate e di polizia irachene. II contributo dell’esercito prevede, inoltre, un dispositivo logistico-amministrativo, che si completerà nell’agosto del 2015 per un totale di forze armate che si attesterà sulle 350 unità.

La coalizione contro lo Stato islamico ha mosso i primi passi nell’agosto del 2014 e ha coinvolto ventidue paesi con responsabilità e ruoli diversi: Australia, Bahrain, Belgio, Regno Unito, Canada,Danimarca, Egitto, Francia, Germania, Iraq, Italia, Giordania, Kuwait, Libano, Paesi Bassi, Nuova Zelanda, Qatar, Arabia Saudita, Spagna, Turchia, Emirati Arabi Uniti e Stati Uniti.

L’aviazione militare italiana è già intervenuta in Afghanistan (2012), in Libia (2011), in Kosovo (1999), nel Golfo Persico (1990).

pubblicità