L’Indonesia è pronta a conquistare il pubblico al salone del libro di Francoforte
L’Indonesia, un arcipelago del sudest asiatico a maggioranza musulmana, è l’ospite d’onore della Fiera del libro di Francoforte, la più grande del mondo nel settore, che si svolgerà dal 14 al 18 ottobre nella città della Germania centroccidentale, in cui saranno esposti più di duecento titoli, opere dei migliori scrittori del paese.
Circa settanta autori indonesiani, tra cui diverse giovani promesse, saranno sotto i riflettori. Si troveranno di fronte i colossi dell’industria del libro e centinaia di migliaia di visitatori, la maggior parte dei quali probabilmente scoprirà la letteratura di questo paese geograficamente lontanissimo dall’Europa.
Francoforte costituisce una fase di apprendistato accelerato per gli scrittori dell’arcipelago
La selezione indonesiana per Francoforte è molto diversificata e parecchie opere, in particolare quelle di scrittori progressisti come Leila Chudori, affrontano temi sempre evitati in Indonesia, come il sesso, la religione e le ingiustizie della storia.
Il libro di Chudori Ritorno a casa, per esempio, affronta le oscure vicende accadute in Indonesia tra il 1965 e il 1966, quando le purghe anticomuniste provocarono almeno mezzo milione di morti.
Anche altri autori esplorano queste atrocità nei loro libri: per esempio Laksmi Pamuntjak ed Eka Kurniawan, rispettivamente in The question of red e in Beauty is a wound, opere che saranno discusse alla fiera di Francoforte.
Riscrivere la mappa della letteratura
In Indonesia, autori e professionisti del settore sperano che il salone produca gli stessi effetti che si sono avuti in altri paesi, come la Corea del Sud o la Turchia, che dopo la partecipazione alla fiera di Francoforte hanno visto la domanda mondiale di traduzione delle loro opere letterarie passare da qualche decina a centinaia.
“È una grande opportunità per l’Indonesia”, ha dichiarato la scrittrice Okky Madasari, il cui romanzo Bound è stato tradotto in tedesco in vista del salone di Francoforte. “Non siamo conosciuti sulla mappa letteraria mondiale, ma spero che questo evento segnerà gli esordi della letteratura indonesiana al livello internazionale”, ha aggiunto.
Quest’anno alcuni scrittori indonesiani sono stati discretamente seguiti dai mezzi d’informazione anche grazie alla partecipazione a diverse fiere del libro fuori del paese, con grande soddisfazione di John McGlynn, punta di diamante del programma letterario indonesiano a Francoforte, e proprietario di una casa editrice a Jakarta. “In tutta la mia vita non mai visto tanti articoli sull’Indonesia e sulla sua letteratura”, ha detto McGlynn, che lavora in questo settore dagli anni settanta.
Francoforte, ha aggiunto, costituisce “una fase di apprendistato accelerato” per i professionisti di un arcipelago di 17mila isole e isolotti privo di esperienza in eventi internazionali di questa portata. Se la Finlandia aveva cominciato a tradurre opere letterarie sei anni prima della fiera di Francoforte, l’Indonesia ha debuttato solo 18 mesi fa, a causa della burocrazia e di una cattiva organizzazione dei finanziamenti.
Ma, contro ogni attesa, in occasione della fiera sono state tradotte in tedesco e in inglese 200 opere, un quarto delle quali dalla casa editrice Lontar di McGlynn, che ha anche compilato un’antologia di racconti di scrittori indonesiani. Il governo indonesiano ha stanziato fondi consistenti per gli autori che rappresenteranno il paese nel più grande salone del libro del mondo, ma gli scrittori e gli editori locali a corto di soldi sperano che l’entusiasmo per la letteratura indonesiana non si esaurisca dopo Francoforte.
E John McGlynn insiste sull’importanza delle traduzioni, che devono continuare a crescere affinché le opere indonesiane siano accessibili a una platea internazionale: “Vogliamo che la letteratura indonesiana faccia la sua comparsa nelle scuole, nelle librerie e presso il grande pubblico”.
(Traduzione di Cristina Biasini)
Questo articolo è stato pubblicato dall’Agence France-Presse.