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Niente più hamburger?

Richard Drury, Getty Images

Mangiare bacon e hot dog aumenta il rischio di cancro al colon, e lo stesso potrebbe valere per la carne rossa non lavorata: lo ha dichiarato lunedì l’Organizzazione mondiale della sanità (Oms). Basandosi su studi che collegano questi alimenti al tumore del colon-retto e altri tipi di cancro, l’agenzia ha classificato il consumo di carne rossa come “probabilmente cancerogeno per gli esseri umani”, e il consumo di carni lavorate “cancerogeno per gli esseri umani”.

La nuova valutazione colloca la carne lavorata, come il prosciutto e le salsicce, nel “gruppo 1”, la categoria delle sostanze più rischiose, insieme al tabacco e all’amianto. In seguito all’analisi dei suoi esperti, l’Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro (Iarc) dell’Oms ha dichiarato che “ogni porzione quotidiana di 50 grammi di carne lavorata aumenta il rischio di cancro colon-rettale del 18 per cento”. La carne rossa non lavorata è nella categoria seguente, la “2a”, che include le carni di manzo, vitello, suino, agnello, castrato, cavallo e capra.

“Questi dati confermano le raccomandazioni di sanità pubblica di limitare il consumo di carne”, ha dichiarato Christopher Wild, direttore della Iarc, che ha aggiunto: “Tuttavia la carne rossa ha uno specifico valore nutrizionale”.

Non bisogna necessariamente smettere di consumare carne: bisognerebbe mangiare carne magra e non lavorata

L’inserimento nella categoria 2a “equivale all’indicazione di usare con cautela”, spiega il Centro di scienza della sicurezza dell’università del Michigan. Significa che il consumo di questi cibi andrebbe diminuito, non eliminato del tutto. Anche l’olio per friggere, per esempio, così come il lavoro con turni notturni, sono considerati “probabili” agenti cancerogeni dall’organizzazione.

Già nell’aprile dell’anno scorso, la Iarc aveva indicato come una “priorità elevata” l’approfondimento degli studi che collegano diverse tipologie di cancro (colon- rettale, esofageo, polmonare, pancreatico) al consumo di carne rossa e carne lavorata. L’Oms ha anche dichiarato che alcune modalità di cottura della carne potrebbero aumentare il rischio di cancro. La cottura ad alte temperature che rende le bistecche e le salsicce bruciacchiate in superficie potrebbe anche dare origine a composti cancerogeni.

È prevedibile che la nuova categorizzazione susciterà le proteste della lobby della carne. Shalene McNeill, direttrice della ricerca per la nutrizione umana alla National cattlemen’s beef association (Associazione nazionale degli allevatori di manzo) ha dichiarato alla Reuters che il gruppo ritiene tutt’altro che conclusa la ricerca sui legami tra cancro e carne rossa.

“Il cancro è una malattia complessa che perfino le menti più brillanti fanno fatica a capire del tutto”, ha dichiarato McNeill. “In tutto il mondo miliardi di dollari sono stati spesi in ricerca, e nessun alimento è mai stato indicato con certezza comprovata come causa o tanto meno cura per il cancro”.

Ed è vero che è complicato dimostrare quali sono i fattori che causano il cancro. Un importante studio del 2012 ha riscontrato un legame positivo, anche se esile, tra cancro e consumo di carne. Ma come sottolinea il farmacologo e giornalista scientifico David Colquhoun, lo studio non ha tenuto in considerazione in modo esaustivo il consumo parallelo di alcol e tabacco.

Occorre aggiungere che questa nuova categorizzazione non significa che il bacon è mortale come il fumo. L’alcol e il cancro causato dal tabacco – entrambe sostanze del gruppo 1 – fanno molte più vittime del cancro causato dalla carne lavorata. La categorizzazione significa semplicemente che le prove a dimostrazione di un legame tra il cancro e il consumo di carne sono più consistenti nel caso della carne lavorata che in quello della carne rossa non lavorata.

Sicuramente questi risultati ci dicono che ridurre il consumo di carne lavorata è salutare.

“La carne lavorata è sotto accusa da tempo, mentre la carne rossa è stata individuata come causa di malattie cardiovascolari; ci sono quindi buone ragioni per limitare il consumo di questi alimenti”, dice Marleen Meyers, docente del dipartimento di ematologia e oncologia medica al Perlmutter cancer center di New York. “Non bisogna necessariamente smettere di consumare carne, ma per varie ragioni di salute, bisognerebbe mangiare carne magra e non lavorata”.

Tanto per cominciare, per la festa del ringraziamento potete scegliere il tacchino invece del prosciutto: non ci sono indicatori che associano la carne bianca al cancro, almeno per ora.

(Traduzione di Eugenio Pizzorno)

Questo articolo è stato pubblicato per la prima volta su Theatlantic.com. Clicca qui per vedere l’originale. © 2015. Tutti i diritti riservati. Distribuito da Tribune Content Agency

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