×

Fornisci il consenso ai cookie

Internazionale usa i cookie per mostrare alcuni contenuti esterni e proporti pubblicità in linea con le tue preferenze. Se vuoi saperne di più o negare il consenso, consulta questa pagina.

Chi è il nuovo presidente del Burkina Faso

Roch Marc Christian Kaboré durante la campagna elettorale a Bobo Dioulasso, l’8 novembre 2015. (Ahmed Ouoba, Afp)

Secondo i risultati provvisori resi noti il 1 dicembre dalla commissione elettorale, Roch Marc Christian Kaboré è stato eletto presidente del Burkina Faso con il 53,49 per cento dei voti. Il suo principale rivale, Zéphirin Diabré, ha ottenuto il 29,65 per cento delle preferenze.

Si tratta del coronamento del lungo percorso di questo animale politico, già braccio destro dell’ex presidente Blaise Compaoré e poi di passato nelle fila dell’opposizione. Ecco cosa c’è da sapere sul nuovo capo di stato burkinabé.

Giovane militante di sinistra

Anche se ha fatto carriera nel settore bancario, non significa che Roch Marc Christian Kaboré, 58 anni, non abbia un passato da militante. Alla fine degli anni settanta, quando si trova a Digione, frequentava delle associazioni di sinistra. Tornato in Burkina Faso, entra nell’Unione di lotta comunista ricostruita (Ulc-r), un movimento riesumato per sostenere il colpo di stato di Thomas Sankara e di Blaise Compaoré nel 1983. Ma è solo un anonimo rappresentante dell’ufficio politico, senza alcun ruolo decisivo nella struttura.

Voltafaccia ideologico con Blaise Compaoré

Quando Thomas Sankara viene assassinato e Blaise Compaoré prende il potere, Kaborè effettua, secondo i suoi detrattori, il suo primo voltafaccia. Effettivamente, mentre viene data la caccia a decine di dirigenti rivoluzionari, in particolare quelli dell’Ulc-r di cui fa parte Kaboré, lui firma, insieme ad altri tre membri dell’ufficio politico del movimento, una lettera di fedeltà al nuovo capo di stato, nella quale viene lodata la sua “rettifica della rivoluzione”.

Blaise Compaoré, che cerca di circondarsi di dirigenti meno dogmatici, capaci d’accettare la sua apertura a destra, si affiderà a questi “complici”. Da quel momento i destini di Compaoré e di Kaboré s’intrecciano.

Il delfino di “Blaise”?

Roch Marc Christian Kaboré entra progressivamente a far parte dell’entourage di Blaise Compaoré. Un anno dopo la sua adesione è nominato ministro dei trasporti prima di diventare, nel 1991, ministro incaricato del coordinamento dell’azione governativa, una sorta di primo ministro aggiunto.

Diventa ufficialmente primo ministro nel 1994, dopo un passaggio alle finanze, quindi presidente dell’Assemblea nazionale dal 2002 al 2012. Parallelamente ricopre la carica di segretario esecutivo del Congresso per la democrazia e il progresso (Cdp, il partito di Compaoré) dal 1999 al 2003, prima di divenirne il presidente dal 2003 al 2012. Tutte queste funzioni hanno fatto sì che venisse a lungo designato come il “delfino di Blaise”, anche se il loro rapporto non è sempre stato idilliaco.

Divorzio molto convinto

La relazione tra Blaise Compaoré e Roch Marc Christian non è sempre stata facile. Nel Cdp come nell’esercito, Kaboré ha anche dei nemici. I militari lo considerano troppo lassista, troppo morbido. Essendo un economista, piace molto agli industriali. Salif Diallo, che aspira anch’egli a succedere a Blaise Compaoré, gli è in realtà ostile, e lo stesso vale per il fratello del presidente, François Compaoré, incaricato di riprendere il controllo sul settore privato.

A partire dal 2010, Roch Marc Christian Kaboré è messo progressivamente ai margini del Cdp, che si riorganizza intorno agli uomini di fiducia di Blaise Compaoré, in particolare il fedelissimo Assimi Kounda, che assume la presidenza del partito nel 2012. Interviene quindi la questione dell’articolo 37 della costituzione, che vieta al presidente di ripresentarsi nel 2015 e che spingerà Roch Marc Christian Kaboré a passare definitivamente tra i ranghi dell’opposizione.

Il nemico numero uno degli amici di Compaoré

Gli amici di “Blaise” non lo nascondono: considerano Roch Marc Christian Kaboré un traditore responsabile della loro caduta, in particolare per la sua decisione di passare all’opposizione nel gennaio 2014, opponendosi alla volontà del capo di stato di modificare la costituzione. Nel mirino finiscono anche Salif Diallo e Simon Compaoré, gli altri due fondatori del Movimento popolare per il progresso (mpp), anche loro due ex pilastri del regime.

Uomo di consenso e dall’ottima rete di conoscenze

Fin da quando muoveva i suoi primi passi nel Cdp, dove sfrutta i suoi rapporti coi grandi industriali per fare carriera, Roch Marc Christian Kaboré è considerato come un uomo dotato di un’ottima rete di conoscenze, abile nella ricerca del consenso. Può contare su ottimi rapporti a livello della regione, che ha intessuto quando ricopriva le sue cariche ministeriali.

Ha il dono di “smussare gli angoli”, diceva a Jeune Afrique uno dei sui collaboratori. Da quando è passato all’opposizione, ha agito infatti all’interno di un terzetto di uomini d’esperienza alla guida del Mpp. Presidente del partito e candidato designato per la presidenza, ha saputo condividere le cariche strategiche con Simon Compaoré, ex sindaco di Ougadougou dalla salute fragile, e Salif Diallo, che ha lungamente sognato di essere il successore di Blaise Compaoré ma che è anch’egli malato.

(Traduzione di Federico Ferrone)

Questo articolo è stato pubblicato da Jeune Afrique.

pubblicità