Gli abitanti della zona al confine con il Mali e il Niger non potranno partecipare alle elezioni del 22 novembre a causa dell’assenza dello stato e degli attacchi jihadisti. Non voteranno neanche gli sfollati, circa un milione di persone. Leggi
Fosse comuni, esecuzioni extragiudiziali, pulizia etnica: nella regione subsahariana la situazione è fuori controllo e le istituzioni nazionali e internazionali rivelano la loro debolezza. Leggi
Le cellule jihadiste si concentrano tra queste sabbie dimenticate, finanziandosi con narcotraffico, tasse imposte alle popolazioni locali, sfruttamento delle miniere d’oro informali e sequestri di cittadini occidentali. Leggi
Dalle passerelle di Parigi a quelle di New York, Londra e Milano, negli ultimi anni ha sempre sfilato almeno un capo “africano”, disegnato da giovani donne e uomini protagonisti della vitalità del continente. Leggi
Dopo aver perso terreno in Medio Oriente, i gruppi legati ad Al Qaeda e al gruppo Stato islamico si stanno espandendo in Africa e sfruttano le miniere d’oro in tutta la regione. Leggi
Spesso il turismo è l’unica risorsa per le popolazioni locali. Vietarlo e militarizzare intere regioni servirebbe solo a inasprire lo scontro con i jihadisti. Leggi
Gli artisti e gli intellettuali impegnati d’Africa hanno deciso “un salto di qualità” nella partecipazione democratica e nella formazione di una società civile africana indipendente. Leggi
Il fotografo Francesco Cocco ha raccontato uno dei paesi più poveri dell’Africa, dove molte persone non hanno accesso alle terapie per la cura dell’aids. Leggi
Sostenuti dall’Unione europea e dall’Onu, i paesi del Sahel cominciano a coordinare i loro eserciti in una piattaforma comune antijihadista. Leggi
Il Niger e il Burkina Faso hanno preso provvedimenti contro la vendita di asini alla Cina, dove la loro pelle è molto richiesta per la medicina tradizionale. Ma l’aumento della domanda di questi animali fa salire il loro prezzo nei paesi d’origine. Leggi
Vicino alla capitale Ouagadougou intere famiglie scavano il granito in miniere a cielo aperto. Nabila El Hadad ha scoperto per caso i crateri, e dopo la diffidenza iniziale nei confronti della sua macchina fotografica, ha stretto amicizia con le lavoratrici e i loro figli. Leggi
“A Ouagadougou la vita è dura. Prima guadagnavo un euro e mezzo rivendendo tre vestiti, oggi non arrivo a un euro perché non c’è più mercato. È difficile anche pagare la scuola ai nostri figli”. Quattro abitanti di Ouagadougou, in Burkina Faso, raccontano cosa li spinge a lasciare il loro paese. Leggi
La fotografa franco-marocchina Leila Alaoui, di 33 anni, stava lavorando per Amnesty International quando il 15 gennaio è stata ferita durante l’attentato a Ougadougou, in Burkina Faso. Il 18 gennaio è morta in seguito a un arresto cardiaco. Ecco alcune immagini tratte dal suo lavoro Les marocains sulla popolazione rurale del suo paese ritratta in un set fotografico mobile con cui viaggiava. Leggi
L’immagine del Burkina Faso, a lungo presentato come un’isola di pace, al riparo dalla furia jihadista in un oceano regolarmente insanguinato dai pazzi di Allah, non regge più. Le due grandi domande che uno si potrebbe fare sono le seguenti: perché anche il Burkina Faso è stato colpito così duramente e perché ora? Leggi
In Burkina Faso quasi un milione di persone, su una popolazione di 18 milioni di abitanti, vive grazie all’orpaillage, cioè all’estrazione dell’oro da miniere abusive. Secondo le autorità sono circa mille i siti minerari illegali nel paese, che producono da una a due tonnellate d’oro all’anno. Non molto se si confronta questo dato con le 36 tonnellate estratte nel 2014 su scala industriale.
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