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Le primarie negli Stati Uniti

In vista delle elezioni presidenziali dell’8 novembre negli Stati Uniti, i repubblicani e i democratici scelgono i loro candidati alla Casa Bianca attraverso le primarie. 

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Oggi è il supermartedì: dove si vota e cosa dicono i sondaggi

Un comizio elettorale di Hillary Clinton a Nashville, Tennessee , il 28 febbraio 2016. (Melina Mara, The Washington Post/Getty Images)

La campagna elettorale per le prossime presidenziali statunitensi è arrivata a un momento cruciale. Il 1 marzo 2016 è il supermartedì: il giorno in cui si tengono più primarie contemporaneamente.

Sono chiamati a scegliere il proprio candidato gli elettori, democratici o repubblicani, di 12 stati e un territorio: Alabama, Alaska, American Samoa, Arkansas, Colorado, Georgia, Massachusetts, Minnesota, Oklahoma, Tennessee, Texas, Vermont, Virginia. Cominciano inoltre le votazioni dei democratici residenti all’estero, che si concluderanno l’8 marzo e assegneranno 17 delegati.

Secondo i conti tenuti dall’osservatorio Election central, finora Donald Trump ha ottenuto 82 delegati sui 1.237 necessari per ottenere la nomination repubblicana. Hillary Clinton ne ha 91 (a cui può aggiungere i 453 superdelegati che le hanno promesso il loro sostegno) sui 2.383 di cui ha bisogno. Il suo principale avversario, Bernie Sanders, ne ha 65, più venti superdelegati.

Secondo vari sondaggi, tra i democratici cresce il vantaggio di Clinton su Sanders: a livello nazionale l’ex segretaria di stato ha il 55 per cento delle preferenze contro il 38 per cento del rivale.

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