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Il punto sull’attacco contro una chiesa in Normandia

La polizia pattuglia l’area intorno alla chiesa di Saint Etienne du Rouvray, il 27 luglio 2016. (Pascal Rossignol, Reuters/Contrasto)
  • Jacques Hamel, un prete di 86 anni, è stato ucciso il 26 luglio nella sua chiesa di Saint Étienne du Rouvray (vicino a Rouen, in Normandia). Un altra persona, presa in ostaggio, è stata gravemente ferita con un coltello. L’attacco, compiuto da due terroristi uccisi dalla polizia, è stato rivendicato dal gruppo Stato islamico attraverso il suo organo di propaganda Aamaq.
  • Secondo la ricostruzione del procuratore François Molins, durante la messa mattutina, verso le 9.25, Adel Kermiche, 19 anni, e un altro uomo sono entrati nell’edificio nel quale si trovavano sei persone: il prete ausiliare, che è stato ucciso; tre suore, di cui una è riuscita a scappare e a dare l’allarme; e una coppia di parrocchiani. Gli uomini della Brigata di ricerca e di pronto intervento di Rouen hanno ucciso i due aggressori quando sono usciti dalla chiesa, uno di loro aveva ancora in mano un coltello. Conosciuto dai servizi antiterrorismo per aver cercato di andare in Siria in due occasioni, Kermiche era stato messo sotto controllo giudiziario in marzo con l’obbligo di dimora e sotto sorveglianza elettronica.
  • Il presidente della repubblica François Hollande riunirà questa mattina all’Eliseo un consiglio di sicurezza e di difesa, dopo aver ricevuto i rappresentanti delle varie religioni. “Siamo di fronte a un gruppo, Daesh (il gruppo Stato islamico), che ci ha dichiarato guerra. Dobbiamo affrontare questa guerra con tutti i mezzi ma nel rispetto del diritto, una cosa che fa di noi una democrazia”, ha dichiarato il capo dello stato poco dopo l’attentato. “Dobbiamo essere un fronte unito, solo così vinceremo la guerra contro l’odio e il fanatismo”, ha ribadito Hollande, aggiungendo ieri sera che “uccidere un prete significa profanare la repubblica”.
  • Ieri Saint Étienne du Rouvray sembrava sotto assedio. Un vasto perimetro di sicurezza bloccava ogni accesso al centro di questo comune popolare di 29mila abitanti, tradizionale roccaforte del Partito comunista. Gli abitanti, traumatizzati, sono stati invitati a rimanere a casa.

(Traduzione di Andrea De Ritis)

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