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Terremoto nell’Italia centrale

Un sisma di magnitudo 6 con epicentro ad Accumoli, in provincia di Rieti, è stato avvertito in tutto il centro Italia alle 3.36 del 24 agosto, seguito un’ora dopo da due scosse di magnitudo inferiore. I danni più gravi ad Accumoli, ad Amatrice, a Pescara del Tronto.

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Cosa sappiamo finora del terremoto nell’Italia centrale

Un uomo viene estratto dalle macerie del terremoto di Amatrice, il 24 agosto 2016. (Remo Casilli, Reuters/Contrasto)

La notte del 24 agosto un terremoto ha colpito l’Italia centrale. L’epicentro del sisma, a circa quattro chilometri di profondità, è stato registrato tra Amatrice e Accumoli, in provincia di Rieti. Ecco cosa sappiamo finora:

  • C’è stata una prima scossa, di magnitudo 6, alle 3.36. Nelle ore successive ce ne sono state altre due di magnitudo 5,4 e 4,1 nei pressi di Norcia, in provincia di Perugia. Il terremoto è stato avvertito anche a Roma.
  • La mattina del 24 agosto gli eventi sismici sono proseguiti: verso le 13.50 una violenta scossa di assestamento è avvenuta nei pressi di Norcia.
  • Il bilancio al momento è di almeno 38 morti e 150 dispersi, stando al bollettino della protezione civile, che però ha dichiarato che il numero delle vittime è destinato ad aumentare: molte persone infatti sono ancora sepolte sotto le macerie. Secondo un bilancio dell’Ansa, le vittime sarebbero 63.
  • I paesi più colpiti, oltre ad Amatrice e Accumoli, sono stati Arquata del Tronto e Pescara del Tronto, in provincia di Ascoli Piceno. Nell’obitorio dell’ospedale di Ascoli Piceno sono arrivate 14 salme. Nel pomeriggio il premier Matteo Renzi farà visita alle zone colpite.
  • Ad Accumoli e Amatrice sono state montate delle tende fornite dalla regione Lazio per accogliere gli sfollati. Il sindaco di Accumoli, Stefano Petrucci, ha dichiarato che nel suo paese ci sono circa duemila sfollati. Delle tende sono in fase di allestimento anche ad Arquata del Tronto e Pescara del Tronto.
  • Il terremoto, in termini di energia liberata, è stato circa 2-3 volte inferiore a quello che ha colpito L’Aquila nel 2009, che era di magnitudo compresa tra 6,2 e 6,3, ha dichiarato all’Ansa Alessandro Amato, sismologo dell’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia (Ingv).
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