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Teho Teardo e Blixa Bargeld raccontano il nuovo album Nerissimo

Teho Teardo e Blixa Bargeld. (Thomas Rabsch)

Spesso ci sono collaborazioni che sulla carta sembrano perfette, ma poi non mantengono le promesse. Quella tra Teho Teardo e Blixa Bargeld è l’esatto contrario. È un caso esemplare di come due talenti, due spiriti musicalmente affini siano in grado di capirsi e scrivere canzoni con naturalezza sorprendente, superando barriere linguistiche e geografiche.

L’intesa tra Bargeld, fondatore della storica band tedesca Einstürzende Neubauten ed ex polistrumentista dei Bad Seeds di Nick Cave, e Teardo, fondatore dei Meathead e compositore per le colonne sonore dei film di Gabriele Salvatores e Paolo Sorrentino, è nata nel 2008 e ha portato fino a oggi alla pubblicazione di due album e un ep.

I brani scritti dal duo sono bizzarri, a volte inquietanti, ma non privi di ironia e leggerezza. Teardo riesce a smussare gli angoli di Bargeld, facendoci scoprire un lato meno serioso del musicista tedesco. Bargeld, da parte sua, sfrutta le orchestrazioni del compositore di Pordenone per esaltare la sua voce, che resta sempre il filo conduttore dei brani.

Il nuovo album, Nerissimo, è uscito l’8 aprile e prosegue sulla scia del precedente Still smiling. Canzoni meticce, che mescolano la tradizione mitteleuropea con il pop, l’elettronica con la classica. Fin dal primo brano, la ballata che dà il titolo al disco, si viene immersi in un’affascinante colonna sonora per film inesistenti.

A volte Bargeld e Teardo flirtano con il rock e la musica leggera, come nell’ottima cover di Caetano Veloso The empty boat (già presente nell’ep Spring); in altri momenti si spostano verso territori più sperimentali, come nell’ipnotica Animelle, costruita su un unico accordo di clarinetto basso, o nella surreale Ulgae, una specie di poema epico ambientato in una piastra di Petri.

Nel disco c’è una costante attenzione per gli oggetti e gli spazi ristretti: lampade, mappamondi, stanze d’albergo, taxi. Lo dimostrano anche la copertina, ispirata al quadro del ’500 Gli ambasciatori, di Hans Holbein il Giovane, e il video del primo singolo, The beast.

Ci sono molti riferimenti alla filosofia e alla psicologia, come spesso capita nei testi scritti da Blixa. La malinconica Nirgendheim si rifà al filosofo tedesco Ernst Bloch. Tra le fonti d’ispirazione dell’album, racconta il musicista tedesco, c’è anche lo statunitense Julian Jaynes, autore del libro Il crollo della mente bicamerale e l’origine della coscienza.

Internazionale ha incontrato Teho Teardo e Blixa Bargeld nello studio del compositore a Roma, per farsi raccontare com’è nato Nerissimo.

L’album è stato scritto e registrato tra Roma, dove vive Teho Teardo, e Berlino, dove vive Blixa Bargeld. “Questo non è un disco legato a dei luoghi precisi”, spiega Teardo, “quando lavoriamo ai brani si crea una connessione tra me e Blixa, una specie di spazio immaginario che condividiamo solo io e lui: quando sono a Roma mi piace pensare che contemporaneamente sono a Berlino e viceversa”.

L’ossessione per i particolari raggiunge l’apice nella già accennata Ulgae, un brano sperimentale che racconta una storia epica ambientata in una piastra di Petri, il recipiente usato per gli studi in laboratorio. Nel brano la voce del narratore, quella di Blixa, diventa un sottotitolo della musica di Teardo.

A maggio Teho Teardo e Blixa Bargeld saranno in tour in Europa per presentare le canzoni di Nerissimo. Faranno cinque date in Italia, suonando il 4 maggio al teatro Quirinetta di Roma, il 5 maggio al Locomotiv Club di Bologna, il 6 maggio alla Lavanderia a vapore di Torino e l’8 maggio al Santeria social club di Milano. Sul palco, rispetto al passato, ci sarà una formazione allargata che comprenderà, tra gli altri, un clarinetto, uno xilofono, un violoncello.

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