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I mille colori di un pianoforte

Krystian Zimerman alla Carnegie hall, New York, 18 aprile 2005. (Hiroyuki Ito, Getty Images)

Più che le canzoni del giorno, nella vita ascolto e compro tantissimi dischi di musica cosiddetta classica. La prima segnalazione è per uno di quelli che, molti anni fa, mi aprirono le orecchie.

Il pianista è Krystian Zimerman, un interprete straordinario, sempre rigoroso ma anche di una fantasia stupefacente. Nel 1994, quando registrò questo album, era più giovane e spesso più radicale nelle sue esecuzioni, cosa che, per esempio, dà una luce speciale al suo Debussy. Su disco i preludi per piano del compositore francese sono frequentatissimi. Io ne ho 28 edizioni diverse. Alla fine è a questa che torno più spesso. La consiglio molto anche a chi di solito non frequenta questo repertorio: non ascoltate pensando “musica classica”, ascoltate e basta, succede un mucchio di roba.

(Attenzione: Spotify dice “live”. Non è vero, sono registrazioni in studio del 1993. Beato me che Zimerman live con i preludi di Debussy l’ho sentito davvero, nel 1990).

Debussy: Préludes
Krystian Zimerman, piano
Deutsche Grammophon, 1994 (2 cd)

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