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A Montréal la fila non è per l’iPhone

Una fila a Montréal, Canada, per entrare in un negozio di cannabis, il 17 ottobre 2018. (Roger Lemoyne, Redux/Contrasto)

È sabato pomeriggio, e le strade di Montréal sono assai animate. C’è il sole, per gli standard locali c’è anche un bel tepore poiché siamo ampiamente sopra gli zero gradi, e oltretutto potrebbe essere una delle ultime belle giornate prima dell’arrivo dell’inverno: tra una manciata di giorni, si sa già, comincerà a nevicare.

Lungo rue Manfield, una strada che risale dai quartieri gentrificati che si trovano a fianco del porto verso la centrale e animatissima rue Sainte-Catherine Ouest, si snoda una fila placida e infinita, che gira l’angolo e arriva fino al numero civico 970. Dove non c’è un negozio che ha messo in vendita l’ultimo modello di iPhone, ma una singola vetrina con un’insegna verde intenso, recante quella che potrebbe sembrare l’impronta stilizzata di una zampa di gallina dentro un cerchio, e una sigla: Sqdc.

La folla davanti a un negozio di cannabis a Montréal, Canada, il 17 ottobre 2018.

La sigla sta per Société québécois du cannabis. E sì, per riconoscere una foglia di marijuana nel logo ci vuole una discreta fantasia, e c’è gente che ci ha visto tutt’altro (qui l’articolo di Vice, edizione canadese).

La fila è composta da cittadini che aspettano di fare i loro acquisti. Il 17 ottobre 2018 in Canada è cominciata la vendita legale di cannabis per uso ricreativo. La notizia ha occupato per i giorni precedenti e successivi le prime pagine di tutti i quotidiani (ricorrenti le grandi foto di tizi dall’aria assai soddisfatta, avvolti in inconfondibili nuvole di fumo) e dei telegiornali.

Il Canada, secondo paese al mondo dopo l’Uruguay a legalizzare la cannabis per uso ricreativo, è sia una grande nazione, sia una nazione grande: la seconda più estesa al mondo dopo la Russia. Da una costa all’altra ci sono cinque fusi orari, e dunque il momento della legalizzazione si è ripetuto ed è stato festeggiato, a mezzanotte, per cinque volte successive.

La legalizzazione dà seguito a una legge approvata lo scorso giugno, dopo che già nel 2001 era stato legalizzato il consumo di cannabis per motivi terapeutici, e corrisponde alle promesse fatte dal premier Justin Trudeau nel corso della campagna elettorale del 2015. La vendita sarebbe dovuta incominciare già il 1 luglio, ma è stata poi spostata a ottobre per dare più tempo di organizzarsi alle dieci province e ai tre territori, che applicano normative lievemente differenti.

Il sito Sqdc attesta una richiesta di cannabis, nel primo giorno di vendita, ampiamente al di sopra delle previsioni, e promette di attrezzarsi per rispondere alla domanda. La rete televisiva nazionale Cbc afferma che la cannabis può dare un notevole impulso al turismo.

Il New York Times fa due conti, e afferma che tutto ciò darà impulso anche all’economia nazionale. Intanto, chi vuole celebrare l’evento può già facilmente comprare in rete, per pochi dollari, una bandiera canadese di poliestere, in cui la classica foglia d’acero assume un aspetto differente.

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