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Le atrocità di Idlib

Il quotidiano francese Libération ha vinto di nuovo un premio alla direzione artistica per una delle sue copertine dimostrando di avere ancora un forte senso di cosa voglia dire fare una prima pagina. La prima pagina del 6 aprile 2017 rimarrà storica.

Presenta un’immagine a colori su fondo nero, corpi di bambini intrecciati tra loro che, a un primo sguardo, sembrano una scultura iperrealista alla maniera di Ron Mueck, un artista australiano noto per le sue sculture in materiale sintetico terribilmente realistiche. Purtroppo, però, quella che vediamo non è arte contemporanea ma il fermo immagine di un video girato a Idlib, in Siria, e diffuso dall’agenzia Associated Press. I bambini, che sembrano addormentati, sono in realtà morti soffocati dai gas.

Quest’immagine atroce e allo stesso tempo sublime mette in cortocircuito la bellezza con la tragedia. Fa da catalizzatore alla collera, alle lacrime, alla voglia di urlare, e sottolinea il nostro senso di impotenza. È un’immagine che ci fa sentire disarmati davanti alla forza dei poteri internazionali. Se è impensabile che queste immagini possano toccare in qualche modo il torturatore Bashar al Assad, vorremmo costringere Vladimir Putin a guardarle e riguardarle per ore, finché non smetterà di usare il suo diritto di veto contro qualunque iniziativa dell’Onu.

Questa rubrica è stata pubblicata il 21 aprile 2017 a pagina 98 di Internazionale. Compra questo numero| Abbonati

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