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I Love and Money e il suono dei soldi

I Love and Money. (Dr)

Le due grandi ossessioni degli anni ottanta sono gli anni sessanta e i soldi. I primi sono un’età dell’oro da rievocare e i secondi il carburante dell’immaginario collettivo. Nel 1985, l’anno di Money for nothing dei Dire Straits e di Money’s too tight (to mention) dei Simply Red, la band scozzese Love and Money fa uscire il suo primo album che, parafrasando i Beatles, s’intitola All you need is… Love and Money. I Love and Money sono quella che oggi si chiamerebbe una band sophisti-pop: uniscono testi taglienti e ironici a una musica sfaccettata, piena di richiami agli anni sessanta, al funk, al soul e al pop più moderno e aggiornato. La strada era stata aperta nella prima metà degli anni ottanta da gruppi come Style Council e Abc e da cantautori come Lloyd Cole, Matt Johnson dei The The e, naturalmente, Morrissey.

All you need is… Love and Money ha scarso successo e il primo a esserne insoddisfatto è proprio James Grant, il frontman e autore della band. Grazie ai passaggi radiofonici della loro unica hit, Candybar express prodotta da Andy Taylor dei Duran Duran e, nelle intenzioni dell’autore, “una versione cinica di Young guns (go for it) degli Wham!”, i Love and Money vengono notati da Gary Katz, allora notissimo produttore degli Steely Dan, che accetta di produrre il loro secondo album. Oltre ad aver prodotto tutti i dischi degli Steely Dan da Can’t buy a thrill a Gaucho, Katz aveva prodotto quella fuoriserie del pop sofisticato che è Nightfly di Donald Fagen. Negli anni ottanta si canta tanto di soldi perché i soldi nell’industria discografica scorrono a fiumi: quindi anche una band di scarso successo come i Love and Money viene fatta volare a New York per lavorare con un produttore tanto famoso quanto costoso, su un secondo album che si intitolerà Strange kind of love.


Le sessioni di registrazione di Strange kind of love non sono solo estremamente dispendiose ma si rivelano un incubo. James Grant ricorda che Gary Katz era di un perfezionismo maniacale: lo apprezzava come chitarrista e come autore ma lo sminuiva continuamente come cantante. “Sono uscito da lì convinto di non saper cantare”, ricorda Grant. Visto che il batterista originale dei Love and Money se n’è andato e visto che i soldi ci sono, Katz ingaggia Jeff Porcaro dei Toto, ambito session man che in quegli anni lavora con chiunque, da Bruce Springsteen a Diana Ross, passando per i Bee Gees e Paul McCartney. Sembra un dettaglio: ma è proprio il lavoro di Porcaro e di Katz a dare unità ritmica e messa a fuoco a un lavoro che rischia di crollare sotto le sue stesse ambizioni.

Le canzoni però ci sono eccome. E sono proprio quelle a rendere Strange kind of love uno dei più begli album perduti degli anni ottanta. Si apre con il singolo Halleluiah man, che partendo dal brit funk sofisticato degli Scritti Politti sconfina nel territorio superpop dei Curiosity Killed the Cat. La canzone è ferocemente ironica: parla di un predicatore evangelico che dice: “Se non ottieni quello che vuoi dai fuoco a tutto”. Nonostante il pezzo sia molto buono non riscuote le simpatie della stampa musicale: la somiglianza eccessiva con Misfit dei Curiosity Killed the Cat, che nel 1987 aveva spopolato grazie anche a un video in cui compariva Andy Warhol, la penalizza e condanna i Love and Money a una posizione, immeritata, di eterni comprimari.

L’arrendevole, bellissima ballad The shape of things to come scatena ricordi di Long hot summer degli Style Council ed è una canzone allo stesso tempo amara e delicata, con un meraviglioso lavoro di chitarra su un groove insinuante e malinconico. Strange kind of love sembra uscita da The lexicon of love degli Abc fin dal primo verso: “She’s like a mermaid locked in the dungeon of a sunken ship”, lei è come una sirena rinchiusa nelle segrete di un galeone inabissato. La canzone è romantica e piacevolmente kitsch, e scivola su un funk liscio e sognante. Jocelyn Square richiama una famosa piazza di Glasgow e ha la tipica scrittura arguta di tanti pezzi di Lloyd Cole. In più, ai cori, compare l’ex Eagles Timothy B Schmit.

Anche qui Grant si sbizzarrisce con la chitarra e la produzione di Gary Katz rende tutto cremoso come una ricopertura di caramello salato su una cheesecake. In un mondo giusto Jocelyn Square sarebbe arrivata almeno in top ten e invece langue al numero 51 della classifica dei singoli. La versione 12” del singolo contiene anche un ottimo remix di Shep Pettibone (il produttore dance preferito di Madonna) della loro prima hit Candybar express: un chiaro segno di ansia dell’etichetta discografica che sente che, con questo secondo album dei Love and Money, sta perdendo terreno e soldi. Pare che il conto solo per il cibo consumato dalla band e dai musicisti durante le sessioni di registrazione a New York avesse superato le 45mila sterline (circa 53mila euro di oggi).

Strange kind of love non ha alcun successo. Per recuperare, i Love and Money passano la maggior parte del 1988 e del 1989 in tour, da soli o come spalla di Tina Turner e di B.B. King. “All’etichetta dei soldi non importava niente”, ricorda oggi James Grant, “Probabilmente per loro eravamo poco più di una perdita fiscale. Gli anni ottanta erano l’epoca degli eccessi e sono stato fortunato a esserne parte”. Eppure i soldi per i Love and Money sono rimasti un’ossessione: il loro album di ritorno del 2012 s’intitola The devil’s debt, il debito del diavolo.

Love and Money
Strange kind of love
Fontana/Mercury, 1988

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