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La telenovela della famiglia reale

Un negozio a Windsor, Inghilterra, il 10 maggio 2018. (Jack Taylor, Getty Images)

I matrimoni della famiglia reale mandano fuori di testa i mezzi d’informazione britannici. È una delle grandi tradizioni della vita pubblica del paese. Sarebbe scritta nella costituzione del regno, se ne avesse una. E sta succedendo puntualmente con il matrimonio del principe Harry, figlio minore di Carlo e Diana, con l’attrice statunitense Meghan Markle. Allo scetticismo, perfino al cinismo, che in genere caratterizza i mezzi d’informazione subentrano storie fiabesche di principesse, destini amorosi e pettegolezzi infiniti sul vestito della sposa e sui souvenir che si potranno comprare (come i biscotti, i cuscini, il tè e i profilattici di Harry e Meghan).

Il fatto che i matrimoni reali delle ultime generazioni tendano a non durare molto o che Markle sia statunitense e divorziata non fa la minima differenza. È un matrimonio reale e quindi, a parte qualche eccezione come quei bolscevichi del Guardian, viene descritto in modo tale da far pensare che la realtà si sia fatta da parte e sia stata sostituita da una favola di Hans Christian Andersen.

Oggi l’unico ruolo dei componenti della famiglia reale è quello di protagonisti di una telenovela che serve a intrattenere il popolo

Forse state pensando che sia una questione di deferenza, che un paese ancora asservito all’aristocrazia beva avidamente la sua dose quotidiana di sciocchezze su tutti quei signori con il cilindro e quelle signore con il diadema che sabato 19 maggio andranno al castello di Windsor. Ma secondo me vi sbagliate. I componenti della famiglia reale hanno smesso da tempo di essere persone da rispettare e prendere a modello, com’era settant’anni fa. Non sono più la guida morale e sociale del paese. Oggi il loro unico ruolo è quello di protagonisti di una telenovela che serve a intrattenere il popolo e chiunque altro si diverta a seguire questi strani personaggi e le loro storie bizzarre. E i mezzi d’informazione, soprattutto i giornali (la televisione e la radio mantengono ancora il vecchio atteggiamento reverenziale), hanno il compito di diffonderne ogni episodio, che sia intimo e familiare o meglio ancora sconcertante e melodrammatico.

Ormai i mezzi d’informazione trattano i reali come se fossero non persone in carne e ossa ma personaggi di una fiction. La regina Elisabetta è la matriarca, una presenza fredda e distaccata che incombe su tutto, trattata con rispetto a causa della sua età (ormai ha 92 anni) e della capacità che ha dimostrato nei suoi 66 anni di regno di non dire mai nulla che suscitasse la minima sorpresa. Il suo ancora più anziano marito, che ricopre da tempo il ruolo del vecchio burbero e la cui schiettezza fa da contraltare alle banalità della moglie, ormai non si vede quasi più, tranne quando entra o esce da un ospedale.

Del loro primogenito Carlo, che un tempo era il giovane erede promettente, oggi si parla come se fosse un po’ matto. È diventato una caricatura, anche per colpa sua: la storia è cominciata anni fa, quando avrebbe confessato che gli piace parlare con le piante del suo giardino. Agli occhi del pubblico e dei giornalisti, la presunta pazzia è stata confermata quando ha detto che Camilla, la seconda moglie, sarebbe stata una regina migliore di Diana. Quanto sia giusta questa immagine di Carlo non lo sa nessuno, tranne gli amici più stretti, ma si continua a insistere sul tema, come ha fatto di recente un libro in cui si sostiene che la tavoletta del suo bagno lo accompagna dovunque vada, per evitare che le regali natiche debbano posarsi dove si sono posati sederi meno regali. A me sembra un’esagerazione, ma ormai ci credono quasi tutti.

Intanto la defunta e rimpianta Diana, che nel Regno Unito è considerata una santa, vittima della freddezza emotiva della famiglia reale, incombe su tutto come il fantasma di Banco nel Macbeth di William Shakespeare. Altri personaggi minori entrano ed escono di scena, come il fratello di Carlo, Andrew, che viene dipinto come un uomo rovinato dalle cattive amicizie e da una ex moglie (Sarah Ferguson) che si lascia dietro una scia di conti da pagare. William, apparentemente privo di opinioni come la nonna, recita il ruolo dell’obbediente marito di Kate, ritratta in una recente serie televisiva – non so se giustamente o ingiustamente – come una sorta di lady Macbeth, che istiga il marito all’azione.

E poi ci sono gli sposini: Harry, ex ufficiale dell’esercito e grande festaiolo, diventato ora un paladino della salute mentale, e Meghan, ex attrice e blogger, che sta per trasformarsi in un nuovo modello di eleganza. È stata definita una “boccata d’aria fresca”, anche perché è in parte di origini afroamericane. Ma, pensando ai possibili sviluppi della telenovela reale, i giornalisti non si sono lasciati sfuggire il modo in cui ha messo fine al suo primo matrimonio (ha restituito l’anello per posta, pare) e il fatto che, a parte i genitori divorziati, pochi dei suoi parenti siano stati invitati al matrimonio, mentre ci saranno le Spice Girls e Serena Williams. La famiglia non sembra essere la sua priorità. I prossimi episodi della telenovela ci diranno se le cose cambieranno

(Traduzione di Bruna Tortorella)

Questo articolo è uscito l’11 maggio 2018 nel numero 1255 di Internazionale, a pagina 40. Compra questo numero | Abbonati

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