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Il consigliere di Bolzano che vuole rivoluzionare la politica

Manifesti elettorali a Bolzano, il 15 ottobre 2018. (Joe Klamar, Afp)

È una persona pacata, ma testarda. E sogna la rifondazione dei partiti popolari ormai quasi scomparsi o minacciati dal populismo dilagante. La performance politica di Paul Köllensperger alle elezioni provinciali in Alto Adige ha sbalordito tutti permettendogli a sorpresa di diventare la seconda forza politica dopo l’onnipotente Südtiroler volkspartei (Svp), il partito che governa la provincia da più di mezzo secolo e che il 21 ottobre ha ottenuto il 42 per cento dei voti.

Tutto questo con un movimento creato in tre mesi che – in mancanza di un nome ancora da inventare – si chiama team Köllensperger. Ha messo insieme persone che non si conoscevano: imprenditori, agricoltori biologici, sindaci di piccoli comuni, dottori e insegnanti.

Paul Köllensperger (al centro) in conferenza stampa a Bolzano, il 22 ottobre 2018.

Paul Köllensperger, 47 anni, pone spesso quesiti disarmanti. “Ma gli elettori dei grandi partiti sono forse scomparsi ? No, sono stanchi e delusi e non vanno più alle urne. Per questo bisogna ricreare dei partiti popolari, offrire soluzioni credibili ai problemi della gente. Con pragmatismo, onestà e idee nuove. Siamo noi la nuova Volkspartei”.

Paragone senz’altro azzardato osservando la realtà politica. Perché la Svp dispone di un’organizzazione capillare sul territorio e ha decine di migliaia di iscritti. Ma l’imprenditore informatico non ha fretta e intende fare un passo dopo l’altro. Quando era unico consigliere del Movimento 5 stelle (M5s) era spesso considerato come un bizzarro sognatore, ma non si è mai scoraggiato.

Le elezioni del 21 ottobre in Alto Adige hanno cambiato profondamente gli equilibri politici

Cinque anni fa era stato eletto come unico candidato nella lista dell’M5s, diventando una spina nel fianco della Svp. Al termine della legislatura ha proposto all’M5s la creazione di una nuova lista che potesse attirare più elettori di lingua tedesca. Era contrario ai limiti che vietano la candidatura a chi non è iscritto alla piattaforma Rousseau. Dopo il no scontato dei cinque stelle, in pochi mesi ha fondato una lista con il proprio nome, superando il 15 per cento di voti e diventando a sorpresa il secondo partito.

I grillini hanno conquistato un seggio con i resti, fermandosi al 2 per cento. Köllensperger ha messo giù un programma semplice in 12 punti brevi e chiari – dalla sanità al trasporto pubblico, dalla scuola alla sicurezza. “C’è molto entusiasmo, siamo aperti a nuove esperienze”, assicura. Il movimento sta attirando l’interesse di molte persone che negli ultimi anni si erano allontanate dalla politica.

Nell’M5s Köllensperger era giudicato uno spirito troppo libero e poco controllabile. Ora con la sua formazione può sperimentare i suoi concetti di partecipazione e creatività politica. Le elezioni del 21 ottobre in Alto Adige hanno cambiato profondamente gli equilibri politici. I partiti della destra secessionista sono stati fortemente ridimensionati.

I Freiheitlichen sostenuti dal vicecancelliere austriaco Strache, il cui partito ha lo stesso nome, hanno perso quattro di sei consiglieri. Scomparsa anche la Bürgerunion (unione civica), altra formazione di destra. “È un terreno politico a noi favorevole”, sostiene Köllensperger. “Perché la voglia della gente di cambiare è palpabile”.

Problema complesso
Adesso la Svp comincia le consultazioni per la formazione della nuova giunta provinciale di Bolzano. Problema complesso, perché dev’essere garantita la presenza dei tre gruppi linguistici – germanofono, italofono e ladino – e quella femminile. La Svp potrebbe allearsi con la Lega oppure con i Verdi e il Partito democratico.”Vogliamo alleati dallo spirito europeista”, sostiene il governatore Arno Kompatscher, appena rieletto. Non vale certamente per la Lega, ma escludere il partito di governo potrebbe essere rischioso e compromettere le relazioni con Roma. Salvini ha fatto sapere che sarà lui stesso a condurre le trattative.

Le elezioni regionali in Trentino-Alto Adige hanno avuto un ulteriore effetto: quello di allargare le crepe tra i due partiti di governo. Mentre la Lega a Bolzano è diventata il primo partito con il 28 per cento, i cinque stelle si sono fermati al 2 per cento, conquistando un unico seggio con i resti. In Trentino invece la Lega ha battuto la coalizione di centrosinistra al governo da vent’anni, conquistando 21 consiglieri su 35. Il Movimento 5 stelle si è fermato al 7 per cento. Una prova ulteriore dello strapotere leghista che sta innervosendo sempre di più la squadra di Luigi Di Maio.

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