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L’Iran visto dagli iraniani

Strangers in the city, Teheran, 2015. (Masoud Gharaei)

Ci eravamo già occupati di 14&15 mobile photographers, la piattaforma fondata nel 2015 dai fotografi Giorgio Cosulich de Pecine e Giulio Napolitano per selezionare nuovi autori italiani e internazionali che usano i social network per condividere i loro lavori. L’idea al centro dell’iniziativa è far approdare queste immagini virtuali nella vita reale, proponendole in progetti specifici come mostre e libri.

Il progetto a cui si stanno dedicando in questo momento è #1415IRAN. L’obiettivo è realizzare un libro fotografico per raccontare un paese poco accessibile e che spesso gli occidentali conoscono solo attraverso degli stereotipi. Il modo per sfuggire a questa narrazione è affidarsi a chi in Iran ci vive da sempre e sa cogliere le sfumature di un paese complesso, che cerca di costruirsi un futuro conciliando modernità e tradizione.

Negli ultimi sette mesi l’hashtag #1415IRAN è stato nutrito da persone che fanno lavori molto diversi, non necessariamente fotografi professionisti, ma che si sono unite in gruppi, collettivi, organizzando mostre e creando una comunità forte su Instagram. In questo periodo sono state condivise circa quindicimila foto.

Se volete vedere stampato il libro #1415IRAN è possibile, ancora per un mese, contribuire alla raccolta fondi.

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