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La stoffa dei sogni celebra la forza positiva del teatro


La stoffa dei sogni
Di Gianfranco Cabiddu. Con Sergio Rubini, Ennio Fantastichini, Teresa Saponangelo, Francesco Di Leva, Ciro Petrone. Italia, 2016, 101’

Siamo tra gli anni cinquanta e sessanta. Una piccola imbarcazione è travolta da una furiosa tempesta. A bordo ci sono quattro camorristi condannati e diretti a un carcere su una piccola isola e quattro attori itineranti, imbarcati di straforo per raggiungere l’isola vicina.

La mattina dopo tutti si risvegliano in vari punti della colonia penale e senza documenti. Radunati dalle guardie carcerarie, per dimostrare la loro identità sono costretti dal direttore del carcere, appassionato di Shakespeare, a mettere in scena, appunto, La tempesta. Ma le vere identità – tra attori, camorristi mimetizzati da attori, guardie e detenuti – invece di svelarsi si confondono intrecciandosi nella finzione teatrale. La stoffa dei sogni è un film molto colto, ricco e complesso, girato con stile e recitato con raffinata teatralità da tutti gli attori, a partire dal bravissimo Sergio Rubini. Una celebrazione del teatro come forza positiva, terapeutica e umanizzante. L’unico difetto è, forse, una certa lentezza narrativa, un montaggio a volte troppo indulgente e compiaciuto che avrebbe potuto essere invece un po’ più dinamico e serrato.

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