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André Kertesz e le altre mostre del weekend

Da André Kertesz a Raeda Saadeh: gli appuntamenti più interessanti in giro per l’Italia.

Gaza walls.

Sono un uomo fortunato. Posso fare qualcosa con quasi tutto quello che vedo. Non ho mai smesso di essere curioso. (André Kertesz)

Giulia Marchi
Galleria Matèria - Roma
Fino al 31 luglio 2015
Rokovoko è un lavoro che approfondisce i legami tra la fotografia e la letteratura - nello specifico con Cesare Pavese, Gustave Flaubert e Herman Melville - e tra la parola scritta e l’immagine. Il progetto è composto da una serie di polaroid che ritraggono paesaggi astratti immaginati dall’artista.

Keep your eye on the wall
Manifatture Knos - Lecce
Dal 12 al 15 giugno 2015
Una mostra collettiva, inserita nello Yalla Shebab film festival, che raccoglie le immagini dei fotografi palestinesi Raeda Saadeh, Steve Sabella e Taysir Batniji. Ma è anche l’invito che i tre artisti propongono allo spettatore: non dimenticare i settecento chilometri di muro che Israele ha fatto costruire in Cisgiordania a partire dal 2002 per delimitare un eventuale stato palestinese.

Fotografie dalla grande guerra
Centro Civico, Sandro Pertini, Lignano Sabbiadoro
Fino al 24 luglio 2015
Una mostra che raccoglie immagini inedite realizzate dal fotografo André Kertesz a Gorizia, Trieste e nell’Isontino tra il dicembre 1914 e il maggio 1915 e le foto d’archivio della prima guerra mondiale conservato dallo Stato Maggiore dell’esercito italiano costituito dalle numerose fotografie che enti o singoli ufficiali allegavano come documentazione legata a relazioni di viaggi compiuti all’estero, corrispondenze di guerra e memorie sull’addestramento.

Daniele Dainelli
fsmgallery - Firenze
Fino al 26 giugno 2015
Due lavori che nascono autonomi ma si sviluppano parallelamente, unendosi in un unico progetto che punta a fare emergere contrasti e similitudini, tra spazi sconfinati e tracce di vite sospese tra il passato e il presente. Rural China è un progetto che si estende dalla vastità del paesaggio naturale, agli spazi interni e dimessi delle case dei contadini, restituiti da dettagli intimi di crepe, scarpe e giacche sformate dal lavoro nei campi, vecchi giocattoli e fiori di plastica ricoperti di polvere.

Simona Pampallona
Padiglione Eataly dell’Expo di Milano
Fino al 31 ottobre 2015
Distesi sul letto o abbracciati in gondola, ritratti dall’alto e in posa, i protagonisti delle immagini del progetto L’Infinito offrono uno sguardo sulle abitudini e le tradizioni delle regioni italiane. Il progetto si colloca a metà tra la finzione e il documentario. Accanto alle immagini, le didascalie presentano dei dati su alcuni aspetti socioculturali del paese e la traduzione, in ogni dialetto, dell’ultimo verso dell’Infinito di Giacomo Leopardi: “E ‘l naufragar m’è dolce in questo mare”.

Per segnalare una mostra di fotografia scrivere a: mostre@internazionale.it

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