09 giugno 2015 15:51
Dal progetto Concrete walls. (Raeda Saadeh)

Keep your eye on the wall è il nome della mostra collettiva che raccoglie le immagini dei fotografi palestinesi Raeda Saadeh, Steve Sabella e Taysir Batniji. Ma è anche l’invito che i tre artisti propongono allo spettatore: non dimenticare i settecento chilometri di muro che Israele ha fatto costruire in Cisgiordania a partire dal 2002 per delimitare un eventuale stato palestinese.

L’esposizione, ospitata nello spazio Manifatture Knos di Lecce, non vuole solo mostrare la barriera attraverso la sua presenza fisica, ma anche esplorarne i molteplici significati e stimolare una serie di domande sulle sue conseguenze economiche, sociali e culturali.

Dagli intrecci del filo spinato ritratti nel progetto Metamorphosis di Steve Sabella ai manifesti sui muri e sulle porte di Gaza fotografate da Taysir Batniji in Gaza walls.

Dal progetto Metamorphosis. (Steve Sabella)
Dal progetto Gaza walls. (Taysir Batniji)

Fino al lavoro Concrete walls di Raeda Saadeh, in cui l’artista ritrae una donna che vive in uno stato di occupazione e si trasforma da madre in guerriera, da guida a protettrice, alla ricerca di un cambiamento.

La mostra è inserita nello Yalla Shebab film festival che, dal 12 al 15 giugno 2015, è dedicato al cinema e alla cultura palestinesi.

Internazionale pubblica ogni settimana una pagina di lettere. Ci piacerebbe sapere cosa pensi di questo articolo. Scrivici a: posta@internazionale.it