William Klein e le altre mostre del weekend
Dorothea Lange
Studio Trisorio, Napoli
Fino al 15 settembre 2016
Per Dorothea Lange la macchina fotografica è stata una “grande maestra”, uno strumento per osservare e imparare dal mondo, cercando di vivere “una vita visiva”. Affermava che “bisognerebbe usarla come se il giorno dopo si dovesse essere colpiti da improvvisa cecità”. La grande retrospettiva a Napoli ripercorre la carriera della fotografa statunitense, concentrandosi soprattutto sulle foto realizzate negli anni della grande depressione, tra cui l’iconica Migrant mother.
William Klein
Palazzo della Ragione, Milano
Fino all’11 settembre 2016
Prima di diventare fotografo William Klein ha studiato pittura con l’artista Fernard Léger, e negli anni cinquanta si è appassionato al cinema lavorando al fianco di Federico Fellini. Nel 1957 vince il premio Nadar per il libro New York, un diario fotografico sulla sua città d’origine. “Era come se fossi un etnografo. Trattavo i newyorchesi come un esploratore avrebbe trattato uno zulu, cercando lo scatto più crudo, il grado zero della fotografia”, spiegava Klein. Lamostra presenta 150 opere accompagnate da installazioni concepite appositamente per l’allestimento.
Punk in Britain
Galleria Carla Sozzani, Milano
Fino al 28 agosto 2016
Oltre novanta fotografie raccontano i protagonisti del punk britannico che dalla metà degli anni settanta hanno rivoluzionato il linguaggio della moda e della musica. La mostra presenta le fotografie di Simon Barker (Six) che con una macchina fotografica tascabile, tra il 1976 e il 1978, ha catturato momenti intimi dei protagonisti del punk. E poi quelle di Dennis Morris, il fotografo ufficiale dei Sex Pistols, quelle di Sheila Rock, di Ray Stevenson, di Karen Knorr, di Olivier Richon. Disegni, collage e grafiche di Jamie Reid e una sezione speciale dedicata ai video e alle fotografie di John Tiberi.
Terry O’Neill e Michael Putland
Ono arte contemporanea, Bologna
Fino al 23 luglio 2016
Con cinquanta immagini realizzate da Terry O’Neill e Michael Putland, la mostra ripercorre l’inizio della carriera dei Rolling Stones negli anni sessanta fino alla consacrazione come rockstar nel decennio successivo. “Ovunque guardassi, a Londra succedeva qualcosa”, raccontava O’Neill, che ha anche scattato la prima immagine dei Beatles negli studi di Abbey Road. Mentre O’Neill fotografa i Rolling Stones in un periodo in cui sono alla ricerca di uno stile estetico personale e originale, negli anni settanta Michael Putland li ritrae come vere e proprie rock star, scegliendo un punto di vista privilegiato: non solo sul palco ma anche nei backstage, e durante le numerosi feste a cui partecipavano.
The summer show
Fondazione fotografia, Modena
Fino al 17 luglio 2016
Accanto alle immagini degli allievi della scuola del master sull’immagine, le opere dei finalisti dello European photography award, un riconoscimento assegnato ai migliori allievi delle scuole di fotografia europee. “La mostra è concepita come un film senza una storia, un insieme costruito come una casa senza muri in cui è proprio lo spazio tra i suoi protagonisti a poterne sopportare il peso”, spiegano i curatori.
Il premio europeo invece è un’occasione per osservare e comprendere le nuove direzioni del linguaggio dell’immagine a livello internazionale.
Per segnalare una mostra di fotografia scrivere a: mostre@internazionale.it