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Quando la scuola osserva, allena e fa divertire

Graham Brown-Martin ha raccontato in Learning (re)imagined un suo viaggio attraverso le scuole dei più diversi paesi del mondo. Per incarico della fondazione catariana Wise (World innovation summit for education), accompagnato da un fotografo e aiutato da un gruppo di grafici, Brown-Martin è andato in cerca di innovazioni educative sul campo.

Lui sa bene che i sistemi educativi sono troppo complessi e operano in condizioni ambientali troppo diverse per ammettere soluzioni universali passe-partout. E quindi vuole offrire invece suggerimenti basati su analisi di pratiche che paiono avere buoni risultati nell’apprendimento. La britannica National union of teachers ha benedetto questa sua linea di lavoro e proposta.

Intanto Graham continua a resocontare nuovi casi anche nel suo paese. Qui nei sobborghi di Londra in una scuola elementare sta mettendo alla prova la proposta delle flipped classroom. La proposta funziona bene per alunni dei segmenti alti dell’istruzione. Funziona anche per i piccoli? Un video di Euronews learning world fa pensare di sì.


Vi si vede Graham prima con un cappello da pagliaccio mentre discute con insegnanti e bambini di che si tratta, poi, senza cappello, mentre commenta le immagini dei bimbi che hanno già visto a casa materiali su un argomento e in classe discutono difficoltà e affrontano problemi nuovi. Gli insegnanti liberi da lezioni e interrogazioni fanno da allenatori, incoraggiano, osservano, si divertono insieme all’intera classe.

Graham Brown-Martin ha raccontato in Learning (re)imagined un suo viaggio attraverso le scuole dei più diversi paesi del mondo. Accompagnato da un fotografo e aiutato da un gruppo di grafici, Brown-Martin è andato in cerca di innovazioni educative sul campo. Lui sa bene che i sistemi educativi sono troppo complessi e operano in condizioni ambientali troppo diverse per ammettere soluzioni universali passe-partout.

Questo articolo è stato pubblicato il 12 giugno 2015 a pagina 101 di Internazionale, con il titolo “L’innovatore ben temperato”. Compra questo numero | Abbonati

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