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Anche i curdi pensano a una Brexit

Nella città di Akra, in Iraq, durante le celebrazioni per nawruz, il capodanno persiano, il 20 marzo 2015. (Safin Hamed, Afp)

L’idea del Regno Unito di uscire dall’Unione europea ha risollevato la discussione sulla possibile uscita dei curdi dall’Iraq e dell’Iraq dalla Lega araba.

Vista la crisi all’interno del Governo regionale del Kurdistan (Krg) tra i due principali partiti, il Partito democratico del Kurdistan (Kdp) e l’Unione patriottica del Kurdistan (Puk), il presidente del Krg ha chiesto a tutti i partiti, anche alla sua lista Gorran, di discutere il futuro di uno stato curdo indipendente.

In discussione ci sono due idee.

Secondo la prima ipotesi, la soluzione va trovata a Baghdad, perché in questi tempi di crisi non esiste una vera indipendenza. Prendere le distanze da Baghdad, pur con tutte le debolezze del governo centrale, vorrebbe dire finire sotto la pressione della Turchia o dell’Iran. Quando si è stretti tra due imperi, è meglio rimanere semi indipendenti ma all’interno di un Iraq federale.

La seconda ipotesi si poggia sull’idea che la debolezza di Baghdad è l’ultima e migliore opportunità di lasciare il governo centrale. Il presidente Masuod Barzani vorrebbe compiere questo passo storico, pur con tutti i suoi pericoli. L’esempio britannico gli ha dato una spinta decisiva.

Nel mondo arabo iracheno un gruppo di blogger ha lanciato un referendum sullo stile di quello del Regno Unito: Cosa pensi dell’avvio di un processo per ritirarsi dalla Lega araba? Sembra uno scherzo ma esprime il sentimento di abbandono da parte del mondo arabo sunnita nei confronti dell’Iraq, il quale sta combattendo i jihadisti dello Stato islamico che minaccia il mondo intero.

Ma entrambe le fazioni aspettano di vedere cosa farà il prossimo governo statunitense e quale sarà la sua strategia.

(Traduzione di Stefania Mascetti)

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