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San Valentino a Baghdad tra traffico e divieti

Un venditore ambulante prepara il suo banco per San Valentino, Baghdad, 14 febbraio 2019. (Khalid Mohammed, Ap/Ansa)

“È stato uno dei giorni più trafficati dell’anno”, mi ha detto il vigile urbano nel quartiere di Jadriyah. Ci abbiamo messo 35 minuti per superare l’entrata principale del parco di al Zawraa, dove la maggior parte delle coppie di giovani innamorati ha scelto di incontrarsi, in una giornata dal clima freddo ma clemente. I giovani venditori ambulanti hanno potuto approfittare degli ingorghi di auto per vendere fiori e palloncini rossi.

In questi giorni tre importanti leader religiosi hanno emanato delle fatwa (pareri giuridici nel diritto islamico) per vietare le celebrazioni di San Valentino, considerate una “tradizione degli infedeli”. Ma la maggior parte dei ristoranti a Baghdad è al completo. Sempre nel quartiere di Jadriyah, c’è il ristorante Dar Atrakchi, dove l’arredamento è totalmente ispirato a quello delle antiche case di Baghdad, e perfino i camerieri vestono in abiti tradizionali. Anche lì è tutto esaurito. Alcune persone sono sedute fuori, al freddo del giardino. Qualcun altro si scalda danzando sulle note di un gruppo di canzoni popolari della tradizione irachena.

Durante la cena, passano tre ambulanze, ma nessuno ci fa attenzione. Chiedo a uno dei ragazzi che ballano, di 25 anni, se non ha paura di un possibile attentato. La sua risposta è secca: “Non mi interessa”. Dopo anni di guerre e violenze, è questa la reazione più comune tra gli iracheni.

(Traduzione di Francesco de Lellis)

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